Trovato in spiaggia a Bibione il corpo di Nicola
Lignano, il sedicenne era disperso da meno di 24 ore dopo il bagno alla foce del Tagliamento
Si temeva quello che purtroppo è puntualmente accaduto. La corrente del Tagliamento ha trascinato il corpo di Nicola Bresciani, 16 anni, il ragazzo inabissatosi sabato mattina nelle acque davanti al canale di navigazione a Lignano Riviera, mentre faceva il bagno con il nonno Renzo Tononi, 72 anni, anche lui annegato, e il fratello Enrico di 13, unico sopravvissuto, fino alla spiaggia di Bibione. Il cadavere era vicino al faro della località turistica veneziana, 10 chilometri dal punto dove si erano perse le sue tracce.
Era l’alba di ieri, quando un turista che stava facendo una passeggiata tra le dune del faro, ha scorto una sagoma affiorare dal mare. Era lui, il povero Nicola. Dopo aver attirato l’attenzione dei pochi passanti svegli a quell’ora, il turista è stato raggiunto da un addetto della spiaggia di Bibione, giunto sul posto per effettuare, come ogni mattina, le pulizie dell’arenile. «Guardate che qui c’è il cadavere di un ragazzino, fate presto». Con questa frase l’uomo ha chiamato i carabinieri, giunti poco dopo sul posto. I militari hanno avvertito anche la capitaneria di porto.
Il tenente di vascello Castelluzzo ha provveduto a mettersi in contatto con i colleghi di Trieste, Grado e Lignano, segnalando l’avvistamento in mare dello studente lombardo disperso da sabato mattina. Purtroppo fin da subito sono stati pochi i dubbi sull’identità della persona trovata morta. I capelli biondi e il colore del costume indossato corrispondevano alla descrizione fatta dai familiari alle forze dell’ordine di Lignano al momento del soccorso del nonno, Renzo Tononi, morto purtroppo pochi minuti dopo il recupero. Proprio alle 5.30 di ieri sarebbero dovute riprendere le ricerche del disperso.
I vigili del fuoco di Portogruaro e i sommozzatori di Vicenza sono rimasti nei rispettivi distaccamenti. Non c’è stato bisogno del loro intervento. Le operazioni di recupero del cadavere sono durate un paio d’ore. Poi la salma è stata adagiata nel furgone delle onoranze funebri Duomo per essere trasferita nella cella mortuaria del cimitero. E’ toccato ai genitori, Gianpietro, 48 anni, falegname e Natalia, 44 anni, insegnante, riconoscere il corpo del figlio maggiore. Un altro lutto gravissimo, dopo la perdita, poche ore prima, del padre della signora Natalia, Renzo Tononi, anche lui inghiottito dalla corrente del fiume, forse colpito da un malore per l’acqua gelida. L’analisi necroscopica del medico legale si è risolta in pochi minuti.
Nicola Bresciani è morto annegato. «E’ tutto molto chiaro, il giovane è annegato – ha riferito con un filo di voce il dottor Cesarin, fuori dal cimitero – non so però se per salvare il nonno che si trovava in difficoltà o meno». La Procura di Udine ha già dato il nulla osta per la sepoltura. Era la prima volta che Nicola Bresciani veniva a Lignano in vacanza, mentre i suoi familiari sono degli assidui clienti del campeggio Pino Mare di Riviera. Adesso al papà, alla mamma, al fratello minore e alla nonna resta un grande vuoto: nessuno sa darsi pace per la duplice disgrazia.
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