Trovato morto il disperso sul Gran Monte
Taipana: Valter Del Forno, 66 anni, di Pasian di Prato, è probabilmente scivolato per 50 metri dopo aver lasciato il sentiero principale

TAIPANA. I soccorritori hanno sperato fino all’ultimo di trovare in vita Valter Del Forno, il 66enne di Pasian di Prato del quale da sabato si erano perse le tracce: l’escursionista, dopo aver raggiunto il rifugio Ana sul Gran Monte, sopra Passo Tanamea, non aveva fatto più rientro. La speranza ha lasciato il posto al dolore attorno alle 13 di ieri, quando il suo corpo è stato individuato a 860 metri di quota, sulla piana dove si trova anche l’anello delle piste di fondo. Del Forno lascia due figlie, Anna e Giulia, il fratello Adriano, la mamma e due sorelle. Impiegato dell’Enel a Udine, era andato in pensione due anni fa e, da allora, si dedicava settimanalmente alle escursioni in montagna, la sua più grande passione.
La festa degli alpini e l’allarme
Valter Del Forno sabato aveva partecipato alla festa degli alpini organizzata al Rifugio Ana sotto la cima del Gran Monte. Era rimasto in compagnia di un amico, Giuseppe Antonutti, e del custode del rifugio fino al primo pomeriggio. Quando l’amico è uscito, gli ha detto che lo avrebbe raggiunto al Passo Tanamea, ma lì il sessantaseienne non ci è mai arrivato. Il compagno lo ha atteso fino alle 20, poi se n’è andato, immaginando che Del Forno avesse scelto di fermarsi a dormire in rifugio. Ma quando domenica mattina Antonutti ha provato a chiamarlo al telefonino, il cellulare risultava irraggiungibile. Preoccupato, ha quindi telefonato al gestore del rifugio, che lo ha informato che Del Forno aveva lasciato la struttura già alle 16. A quel punto è stato dato l’allarme e sono state avviate le operazioni di ricerca. Le squadre dei soccorsi domenica hanno ispezionato la zona a singhiozzo, dovendo interrompere più volte le ricerche a causa del maltempo: le perlustrazioni, sospese domenica attorno alle 20 anche per il sopraggiungere del buio, sono state riprese ieri mattina alle 6.
Le ricerche e il ritrovamento
Le ricerche si sono concentrate soprattutto sui tre principali sentieri che da Passo Tanamea conducono al rifugio degli alpini sotto la cima del Gran Monte. Vi hanno preso parte una settantina di uomini tra Soccorso alpino di Udine, con anche una Unità cinofila, Guardia di finanza di Sella Nevea e Tolmezzo, vigili del fuoco, Protezione civile di Gemona e delle Valli del Torre, Corpo forestale e carabinieri. Ad affiancare le squadre di soccorso, sia ieri che domenica, c’era anche il fratello di Valter, Adriano, accompagnato da un paio di amici. Tutti speravano in una buona notizia, anche se, con il trascorrere delle ore, le possibilità di trovarlo ancora in vita erano oggettivamente ridotte al minimo. Il suo corpo, infatti, è stato individuato a 860 metri di quota, sulla piana dove si trova anche l’anello di piste di fondo di Passo Tanamea.
Il sentiero e la scorciatoia
Valter Del Forno stava percorrendo il sentiero 711a ma, a un certo punto, ha abbandonato il sentiero. L’ipotesi alla quale propendono i soccorritori è che l’uomo abbia deciso di prendere una scorciatoia e tagliare direttamente lungo un canalone. In quel punto ha probabilmente perso aderenza, precipitando in un tratto ripido con salti di roccia per una cinquantina di metri. Gli sarebbero bastati altri quaranta metri di dislivello per arrivare al Passo Tanamea. Poco distante da quel punto, qualche anno fa, erano morti anche tre ragazzi.
Il ricordo degli amici
Appassionato di montagna ed esperto di sentieri, oltre che socio del Cai di Pasian di Prato da 16 anni, Del Forno si recava in montagna almeno una volta a settimana. «Amava le montagne friulane, le Prealpi Giulie e le Prealpi Carniche e conosceva anche le Dolomiti – ricorda il fratello Adriano, che ha preso parte in prima persona alle operazioni di soccorso sperando fino alla fine in un altro epilogo –, non riesco a credere che sia accaduto. Era un camminatore esperto, ma forse proprio la troppa sicurezza gli è stata fatale». «Era felice in montagna – sottolineano anche Giampaolo Passantino ed Enea Degano, rispettivamente presidente e segretario del Cai di Pasian di Prato –, queste notizie sono un brutto colpo: proprio mercoledì 2 aveva partecipato a una camminata con il gruppo sul Jof Fuart e, la domenica precedente, sul Monte Grappa. Era un grande camminatore, ma un “lupo solitario”. Non riuscendo a rallentare il suo passo, si staccava spesso dal gruppo e arrivava in cima anche un’ora o mezz’ora prima degli altri».
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