Truffa da un milione: è caccia alle impronte

Udine, un filo diretto con i colleghi di Bolzano, e poi con la polizia austriaca

UDINE. Un filo diretto con i colleghi di Bolzano, e poi con la polizia austriaca. Quindi una attenta analisi delle possibili impronte lasciate dal truffatore (anzi, dai truffatori) sui franchi francesi, forse falsi, lasciati nel locale dove è avvenuto il raggiro. Infine uno studio ancora più approfondito sulle immagini della scena della truffa captate dalle telecamere di sicurezza e controllo dell’Insolito Moret di viale Tricesimo, teatro involontario di quanto accaduto circa una settimana fa ai danni di un imprenditore austriaco, che si è visto portar via oltre un milione di euro.

Gli investigatori della squadra mobile di Udine non stanno tralasciando alcuna pista per risolvere la truffa con giallo messa in atto a Udine nei giorni scorsi. E così controllo dopo controllo, approfondimento dopo approfondimento, qualche passo in questa ingarbugliata vicenda è stato fatto.

Innanzitutto la polizia ha infatti accertato che il truffatore aveva un complice. L’uomo che si è incontrato con l’austriaco, millantando un possibile affare e poi fuggendo con la valigetta dell’imprenditore, è infatti arrivato su un’auto con targa italiana, ritrovata poi abbandonata a Tavagnacco a neanche un chilometro di distanza dal bar dell’incontro, ed era seguito da un uomo a bordo di una macchina con targa olandese.

In entrambi i casi non si tratta di vetture rubate, ma di mezzi intestati a persone che hanno a loro nome molti mezzi. Probabilmente si tratta di vere e proprie “teste di legno”, come si suol dire, forse neanche a conoscenza di quanto in realtà hanno a loro nome.

Anche l’auto ritrovata, per ora, non ha dato eccessive informazioni agli inquirenti, in quanto il mezzo è risultato completamente “pulito”, privo soprattutto di impronte. A questo punto più informazioni potrebbero venire dall’analisi delle banconote di franchi svizzeri lasciate dal truffatore nel locale di viale Tricesimo.

Un dato questo delle banconote svizzere ritrovate che la polizia sta analizzando nel suo complesso, cercando di capire pure se all’intera vicenda può essere data un’interpretazione e una spiegazione diversa.

A livello nazionale infatti ci sono stati vari casi di truffe consumatesi proprio basando il tutto su una possibile “compravendita” di franchi svizzeri a buon mercato. Peccato che poi l’affare, anche se proprio non del tutto lecito, si è rivelato come una vera e propria truffa, visto che i franchi svizzeri risultavano essere falsi.

Nei prossimi giorni si saprà se anche quelli “abbandonati” nel locale a Udine nord siano solo carta straccia.

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