Truffati dalle banche, ora c’è il decreto: online le domande di rimborso

Tra 20 giorni sarà possibile accedere al sistema gestito da Consap, soldi in tasca nel 2020. Gli speculatori tagliati fuori
Risparmiatori manifestano contro le banche a Piazza Montecitorio. Roma 28 marzo 2019..ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Risparmiatori manifestano contro le banche a Piazza Montecitorio. Roma 28 marzo 2019..ANSA/MASSIMO PERCOSSI

UDINE. Tredici pagine e un titolo che non lascia spazio a incertezze: “Modalità di accesso alle prestazioni del Fondo indennizzo risparmiatori (Fir)”. Adesso finalmente il decreto attuativo sui rimborsi ai truffati delle banche ex Popolari venete (e dei quattro istituti del Centro Italia) è diventato realtà.

IL CRAC DELLA BANCA POPOLARE DI VICENZA

Lo ha annunciato il sottosegretario del Mef Alessio Villarosa nella tarda serata di venerdì 10 e la bozza del documento (non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma questo passaggio dovrebbe essere imminente) sabato 11 è girata nelle redazioni dei giornali e tra le mani dei referenti delle associazioni di tutela.

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Secondo la bozza di decreto restano intatte tutte le prerogative degli aventi diritto, ma c’è una novità importante: gli speculatori (cioè coloro che avevano acquistato azioni a 0,1 euro dopo il fallimento tecnico di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca) saranno tagliati fuori da ogni rimborso.

LA RABBIA DEI RISPARMIATORI

Per il resto gli ex soci con un Isee fino a 35 mila euro e 100 mila euro di patrimonio mobiliare (il raddoppio a 200 mila euro dovrà essere approvato dall’Unione europea) avranno diritto a un risarcimento del 30% fino a un tetto di 100 mila euro. Inclusi i possessori di azioni della vecchia banca Popolare Udinese, che fu assorbita dalla BpVi di Zonin nel 1998.

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Più definita e dettagliata la procedura per l’accesso al Fondo. La presentazione delle domande avverrà online attraverso il portale Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici), che sarà operativo dopo 20 giorni dalla pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta ufficiale. Da allora scatteranno i 180 giorni utili per fare la richiesta di rimborso.

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Scaduto quel termine sarà possibile ricevere il denaro, visto che il governo gialloverde ha stanziato 1,5 miliardi in tre anni per i risarcimenti. Manca ancora, invece, la nomina dei 9 esperti che costituiranno la commissione per valutare le domande di chi non rientra nei parametri dell’accesso “facilitato”.

Soddisfazione da parte della presidente di Consumatori attivi, l’avvocato udinese Barbara Puschiasis che ha seguito la complicata vicenda di BpVi e Veneto Banca fin dall’inizio, tre anni e mezzo fa.

«Il decreto attuativo - spiega Puschiasis - è un primo grande passo verso l’entrata in azione del Fondo. Bisogna aspettare ancora per la presentazione delle domande di accesso perché il portale Consap sarà pronto solo dopo 20 giorni dalla pubblicazione del decreto.

Scorrendo la bozza che sta circolando in queste ore, emerge come fortunatamente siano stati eliminati gli “aventi diritto” dalla possibilità di accedere al Fondo.

Si ricorda infatti come gli “aventi diritto” fossero gli speculatori che hanno acquisito le azioni solo dopo la messa in liquidazione delle due banche venete, quando esse non valevano nulla. Resta una grande problematica aperta, relativa alla documentazione necessaria da allegare all’istanza.

Viene richiesta documentazione relativa all’operazione di acquisto delle azioni che è di difficile, se non impossibile reperimento da parte soprattutto dei vecchi azionisti. È prevista la possibilità da parte della commissione di richiedere anche lei stessa tali documenti.

Ci si chiede però che cosa accadrà se l’intera documentazione non sarà consegnata alla commissione nemmeno da parte del Fondo o delle banche». —


 

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