Truffati e presi a mazzate per un’auto

Udine, in arresto gli artefici del raggiro. I due compratori versano 11 mila euro, ma quando chiedono la vettura vengono picchiati

UDINE. È cominciata con un’auto da vendere, un affarone da non lasciarsi scappare. È finita con una truffa da 11 mila euro in contanti, mazzate e spari esplosi da una pistola scacciacani.

Sono stati arrestati e condotti in carcere nella tarda mattinata di lunedì con l’accusa di truffa in concorso Claudio Braidic 41 anni, nato a Udine ma residente a Campoformido assistito dall’avvocato Nicoletta Menosso, e Dejan Sarkezi, 31 anni di origine slovena ma residente a Campoformido, che ha nominato come difensore di fiducia l’avvocato Massimo Cescutti. Nei confronti di Braidic però la pubblica accusa ha anche contestato l’accusa di rapina, o in alternativa di violenza privata e di lesioni personali aggravate.

Dovranno presentarsi stamane dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Udine chiamato a esprimersi sulla convalida dell’arresto e sulla richiesta di applicazione della misura cautelare formulata dal pubblico ministero Paola de Franceschi.

Tutto è cominciato con una trattativa a Udine il primo luglio, quando Sarkezi, dopo aver individuato un paio di possibili compratori per un’Atv Mercedes Ml320 che intendeva mettere in vendita, ha fissato un appuntamento in città per dare agli acquirenti la possibilità di visionare la vettura. Concordato con uno dei due il prezzo di vendita in 11 mila euro, ha fissato un secondo appuntamento per formalizzare il passaggio di proprietà e incassare quanto pattuito.

E così, nella mattinata di lunedì gli aspiranti acquirenti si sono presentati con 11 mila euro in contanti presso l’abitazione del Braidic, che peraltro si trovava sottoposto a una misura alternativa alla detenzione in carcere per un precedente e hanno consegnato la cifra pattuita. Dopo aver contato il denaro e averlo infilato in una busta, Braidic si è allontanato con un pretesto senza fare ritorno.

È allora che i due malcapitati hanno capito di essere stati truffati. Determinati ad andare fino in fondo nella vicenda si sono ripresentati qualche ora dopo per ottenere l’auto o, quantomeno per riavere i loro soldi.

È allora che avrebbero visto Braidic uscire dalla sua abitazione armato di una mazza da baseball. Stando al racconto dei due aspiranti acquirenti, l’uomo li avrebbe presi a mazzate procurando loro contusioni e traumi guaribili, secondo quanto riportato sul referto dei medici, in 10 e 7 giorni, con l’aggravante di aver commesso il fatto con il fine di perpetrare una rapina impropria mentre un congiunto di Braidic esplodeva alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio con una pistola scacciacani.

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