Truffò un cliente sul finanziamento, 9 mesi al venditore

TAVAGNACCO È stato condannato a 9 mesi di reclusione e 300 euro di multa Emanuele Sandri, 31 anni, di Tolmezzo, l’ex dipendente della “Ferri Auto srl”, accusato di truffa nei confronti di un cliente,...

TAVAGNACCO

È stato condannato a 9 mesi di reclusione e 300 euro di multa Emanuele Sandri, 31 anni, di Tolmezzo, l’ex dipendente della “Ferri Auto srl”, accusato di truffa nei confronti di un cliente, per il quale aveva personalmente seguito la pratica relativa al finanziamento di metà dell’importo dovuto alla concessionaria per l’acquisto di una vettura. La sentenza emessa, ieri, dal giudice monocratico di Udine, Angelica Di Silvestre, prevede anche il risarcimento di 7 mila euro di danno alla parte lesa, un udinese di 75 anni, costituitosi parte civile con l’avvocato Alessandro Caienno. Soldi che dovranno essere corrisposti all’anziano non soltanto da Sandri, difeso dall’avvocato Francesco Veritti, ma anche dalla stessa “Ferri Auto srl”, citata in giudizio in qualità di responsabile civile. Non per una propria responsabilità penale, dunque, bensì perchè, all’epoca, l’imputato era un suo impiegato.

I fatti risalgono al settembre del 2008. Condotta la trattativa per la vendita di una Kia Picanto, Sandri aveva fatto credere all’acquirente di poterla pagare per metà in contanti e per l’altra metà attraverso un finanziamento, che gli avrebbe garantito un risparmio sugli interessi. Fissato in 9 mila 800 euro il prezzo dell’auto e il relativo finanziamento, sottoscritto con una società di crediti al consumo, venditore e cliente avevano così deciso di dimezzare in breve l’importo. L’acquirente aveva dunque consegnato due assegni e contanti per complessivi 4 mila 700 euro. Poi, però - stando alla ricostruzione accusatoria -, invece di ridurre l’importo da finanziare, il venditore aveva intascato il contante e lasciato invariato l’ammontare del mutuo. Da qui, l’ipotesi della truffa, della quale il cliente si era accorto una volta ricevuto il relativo estratto conto. E da qui, anche, il calcolo del danno: i 4 mila 700 euro versati, più la quota relativa agli interessi maturati sui quasi 10 mila euro di finanziamento. Attraverso il proprio legale, avvocato Annalisa Sandri, “Ferri Auto” si è difesa sostenendo di avere appreso della vicenda soltanto dopo che il giovane era stato licenziato ed escludendo che la consegna degli assegni fosse avvenuta all’interno della concessionaria.

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