Tubi dell’acqua in amianto, saranno sostituiti

La rete idrica di Gradisca presenta 34 chilometri di vecchie condutture, progetto di IrisAcqua per adeguarle
Udine 22 Maggio 2016 rottura condotta acquedotto Copyright Petrussi Foto Press / Turco
Udine 22 Maggio 2016 rottura condotta acquedotto Copyright Petrussi Foto Press / Turco

GRADISCA. La totale sostituzione delle vetuste condutture idriche in cemento-amianto nel territorio isontino (e gradiscano in particolare). C’è questo obbiettivo primario nell’aggiornamento - da parte del Comune di Gradisca - del termine di scadenza dell’affidamento ad IrisAcqua relativo al Servizio Idrico Integrato, prolungato sino al 2045.

Un tema particolarmente sentito nella cittadina della Fortezza, sul cui territorio - a differenza della vicina Cormòns - è ancora molto estesa la rete di condutture idriche in amianto. Basti pensare che dei 51 chilometri della rete idrica gestita nel territorio comunale da Irisacqua Spa, ben 34 presentano tubature contenenti il pericolso minerale. «La problematica della contaminazione da fibre di amianto dell’acqua destinata al consumo umano è oggetto di crescente attenzione e, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, nessuno è in grado di affermare con certezza che non vi sia alcun pericolo, anche solo potenziale, per la salute umana», premette l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Pagotto. «Nel territorio provinciale la lunghezza delle condotte in cemento-amianto è pari a 270 chilometri e cioè il 25,12 per cento dell’estensione totale delle reti idriche, che è pari a 1059 chilometri».

Tale percentuale risulta essere tra le più alte in Italia e il caso di Gradisca non fa eccezione. «Ma pur non essendoci alcuna certezza scientifica sugli effetti lesivi per la salute umana il Comune», ha aggiuto Pagotto, «ha ritenuto di procedere, in applicazione del principio generale di precauzione, alla sostituzione di tutte le condotte, anche in considerazione del fatto che tale sostituzione determinerà una riduzione delle perdite e del rischio di rotture dell’acquedotto tenuto conto della estrema fragilità dei tubi in cemento amianto, soprattutto se confrontati con quelli in Pet».

In ogni caso, la riduzione dei valori di concentrazione di fibre di amianto nell’acqua potabile contribuisce al miglioramento della qualità dell’acqua. Per queste ragioni la Conferenza d’Ambito Orientale Goriziano ha preso atto della “criticità emergente” nell’ambito territoriale relativamente alla rilevante presenza di reti acquedottistiche in cemento-amianto e ha deliberato di dare mandato all’ufficio del Cato affinchè studi opzioni e modus, tecnici-normativi e finanziari, finalizzati a realizzare l’importante intervento di sostituzione delle reti.

Secondo le stime attuali gli interventi necessari per la sostituzione delle condotte in cemento-amianto ammontano a 54,6 milioni di euro, ma nell’attuale Piano d’ambito le risorse disponibili per questo tipo di intervento sono pari a 5,5 milioni di euro. (l.m.)

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