Turnover in Comune L’ufficio di gabinetto del sindaco si amplia

Il braccio destro di Ciriani può contare su tredici dipendenti Tre dirigenti vanno in pensione: bandi per la sostituzione 



Tre dirigenti a tempo indeterminato a fine corsa, pronti per la pensione, altri a tempo determinato che sono legati al mandato del sindaco. La macchina amministrativa del Comune di Pordenone si prepara a riorganizzarsi dopo il voto, ma c’è una direzione che si è già messa in moto: l’ufficio di gabinetto di Alessandro Ciriani. Il prossimo mandato amministrativo, intanto, chiunque sarà il sindaco, preannuncia un’altra particolarità: durerà sei anni invece che cinque.



Dal municipio si preparano a uscire tre pezzi “da novanta” della macchina amministrativa. Due di questi lasceranno il Comune già la prossima estate, a mandato non ancora concluso e il bando per sostituirli è già stato pubblicato. Si tratta di Miralda Lisetto, dirigente delle politiche sociali, e di Maurizio Gobbato, l’uomo che in questi cinque anni ha tenuto il volante di una macchina – quella dei lavori pubblici e dell’urbanistica – lanciata ad alta velocità per riuscire a portare avanti investimenti milionari. La terza dirigente che dovrebbe andare in quiescenza entro fine anno – ma sicuramente nel prossimo mandato amministrativo – è Flavia Leonarduzzi, che ha in capo diversi settori: cultura, istruzione, sport, politiche giovanili; è stata vicesegretario e segretario reggente del Comune (nel passaggio tra Primo Perosa e Maria Teresa Maiorino), professionista di fiducia del sindaco dai tempi della Provincia.



Se i cambi possono attendere, la riorganizzazione a palazzo è già iniziata. Davide Zaninotti, il braccio destro di Ciriani – tanto che in diversi ambienti della città viene chiamato il “sindaco ombra” – ha appena riorganizzato la sua direzione, in conformità con quanto approvato dalla giunta. L’unità complessa “Segreteria del sindaco e controllo società partecipate” riunisce due unità operative semplici. La prima, società partecipate e segreteria del sindaco, è formata da Chiara Agostini (responsabile del procedimento e struttura), Elena Ceolin, Luigi Pitton, Cinzia Scian; la seconda, comunicazione integrata, riunisce l’ufficio stampa e l’ufficio relazioni con il pubblico e ne fanno parte: Livio Martinuzzi (responsabile del procedimento e struttura), Alberto Parigi, Edoardo Fabris, Patrizia Basso, Luca Brusadin, Piera Ciuffi, Aurelio Moretto, Riccardo Presot e Alessia Tomè. In tutto 13 persone.



L’incarico di dirigenza di Zaninotti è legato al mandato del sindaco, per cui al momento è a termine, così come lo è quello del comandante della polizia municipale Massimo Olivotto, preso “in prestito” dalla polizia di Stato.



Ma come mai il mandato che inizierà nell’autunno 2021 si concluderà nella primavera 2027 (quindi dopo cinque anni e mezzo nei fatti)? Perché l’articolo 8 della legge regionale 5/2020, quella che ha dato risposta a una serie di impellenze manifestatesi con la pandemia, stabilisce che: «In tutti i casi in cui le elezioni degli organi dei comuni sono avvenute in un turno elettorale successivo a quello ordinario previsto dall’articolo 5, comma 1, della legge regionale 19/2013 (che stabilisce come ordinario il periodo tra il 15 aprile e il 15 giugno, ndr), il rinnovo degli organi ha luogo nell’anno successivo a quello di scadenza del mandato, nel medesimo turno elettorale ordinario previsto dallo stesso articolo 5, comma 1». Se fosse ancora Ciriani il sindaco, avrebbe un anno in meno di attesa prima delle successive elezioni regionali. Questo immaginando uno scenario a lungo termine, di quelli che di solito la politica si diverte a stravolgere. —



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