Tutta Basaldella per l’ultimo saluto al “re” della carta

Campoformido: ieri i funerali di Roberto Romanello. L’imprenditore guidò lo stabilimento dal 1984 fino al 2006
basaldella 26 settembre 2016 40 funerale romanello Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO
basaldella 26 settembre 2016 40 funerale romanello Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO

CAMPOFORMIDO. Basaldella ieri ha detto addio a Roberto Romanello, di 68 anni, già presidente e amministratore delegato della cartiera. Un cuscino di rose bianche e una composta commozione per l’addio all’imprenditore, che ha rappresentato una parte significativa della storia del paese ma non solo.

Subentrato alla guida dell’azienda nel 1984, a 36 anni, l’aveva condotta fino al 2006, quando la famiglia decise per la vendita dello stabilimento, da cui iniziò una lenta ma inevitabile decadenza fino alla chiusura recente.

Quelli di Roberto sono stati gli anni migliori: la crisi era ancora lontana e la cartiera dava da vivere a moltissime famiglie in Comune di Campoformido e in quelli vicini. Lo ha testimoniato, alle esequie, la presenza di numerosi ex dipendenti: dirigenti, operai e impiegati, oltre a rappresentanti del mondo imprenditoriale.

Romanello era stato infatti anche vicepresidente di Confindustria Udine e consigliere nazionale di Assocarta. A stringersi alla moglie Patrizia Vale, alla figlia Valentina, alla sorella Manuela e agli altri parenti, tanti amici e anche tanti compaesani.

Basaldella 26 settembre 2016 40 funerale romanello Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO
Basaldella 26 settembre 2016 40 funerale romanello Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO

In rappresentanza dell’amministrazione comunale, i componenti di giunta Pietro Romanello e Paolo Fontanini. Per l’ultimo riposo di Roberto, che risiedeva con la famiglia a Fagagna, è stato scelto il cimitero di Basaldella, dove si trova la tomba di famiglia.

Ha officiato la liturgia il parroco, don Maurizio Michelutti, che ha indicato ai familiari e ai presenti la fede come unico sostegno alla speranza: «Roberto è stato combattivo e forte – ha detto nell’omelia – anche nell’impresa della sofferenza, i cinque anni della malattia. Ultimo erede della cartiera, ha combattuto da imprenditore anche in questa fase difficile della vita. Per tenere vivo il ricordo di una persona cara, dobbiamo ricordare il valore di ciò che ci ha insegnato e farlo nostro».

Il sacerdote ha aggiunto una riflessione che gli viene – ha riferito – dalla sacra Deposizione. «Gesù è con noi, non siamo soli. Quando vede che una persona soffre troppo, la depone dalla croce dove si trova e la prende con sé in un abbraccio pieno d’amore».

Don Maurizio ha espresso infine la gratitudine della comunità per i frequenti gesti di generosità dello scomparso, che non mancava di donare prodotti della cartiera alle associazioni.

«Roberto e prima suo padre con l’azienda – è il commento, a margine della cerimonia, del vice sindaco Fontanini – sono stati parte fondamentale del tessuto sociale della nostra comunità. La cartiera era un’istituzione, chi vi lavorava era un privilegiato perché gli stipendi erano buoni e c’era la garanzia di lavorare vicino a casa».

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