Tutti d’accordo: sì a rendere pedonale il ponte del Diavolo
CIVIDALE. Il panorama, sintetizzando e sorvolando sulle sfumature – anche marcate – d’opinione, è il seguente: convergenza piena (e dunque bipartisan) sull’opportunità della pedonalizzazione del ponte del Diavolo ma, parallelamente, grandi cautele sull’ipotesi del terzo ponte.
Il tema ha monopolizzato, come da previsioni, l’ultima riunione dei capigruppo consiliari, convocati dall’assessore all’urbanistica Mario Strazzolini per una prima – informale – illustrazione dei contenuti del piano acustico e di quello del traffico, atti, peraltro, non ancora pronti e dunque non passati al vaglio dell’esecutivo.
«Ho voluto presentarli prioritariamente ai referenti delle varie forze politiche», commenta Strazzolini, ribadendo che l’ipotesi di un nuovo attraversamento del fiume verrà portata avanti solo a condizione di un larghissimo avallo politico e annunciando l’intenzione di pubblicare sul sito internet del Comune una sintesi dei dati raccolti: «Forniremo la simulazione delle situazioni che si creerebbero con la chiusura del ponte del Diavolo senza, oppure con, la costruzione di un’infrastruttura aggiuntiva. E siamo pronti, come promesso, all’organizzazione di un incontro pubblico sull’argomento».
Da Carlo Monai (Idv), assente giustificato all’incontro ma comunque partecipe – via telefono –, apertura (pur condizionata): «Non ho una posizione pregiudizialmente contraria ad un altro ponte, soluzione che del resto rimane, allo stato, fumosa e indistinta e sulla quale, di conseguenza, è giusto che la minoranza tenga alta la guardia. Vi è però l’esigenza di muoversi con una strategia d’insieme, sapendo esattamente quali sono gli scopi e quali le strade da seguire per conseguirli. Senza un progetto di globale valorizzazione della forra la chiusura sarebbe… un buco nell’acqua.
E deve esserci, pure, la certezza che l’operazione terzo ponte non abbia un secondo fine: che non sia funzionale, cioè, alla lottizzazione di terreni». Fermo sulle sue note posizioni, invece, Domenico Pinto (Rinascita): «La conferenza dei capigruppo – rileva – è sede istituzionale. Mi aspettavo, dunque, una discussione prodromica ad un’analisi degli atti in consiglio comunale, mentre si è scoperto che i documenti non sono ancora approdati in giunta…
E’ evidente che l’assessore Strazzolini sta cercando un tavolo di concertazione per ottenere un consenso: si muove sapendo di avere una sponda, e questo è preoccupante». Sul ritardo nella predisposizione dello strumento fa leva pure Rino Battocletti, Pd: «Dai dati comunicatici – chiarisce inoltre – è emerso che il ponte del Diavolo è sovra-trafficato. Un possibile rimedio potrebbe consistere in una sua chiusura a tempo».
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