Tutti negativi in casa di riposo Si riapre alle visite dei parenti

Allestita una sala specifica con vetro divisorio per proteggere gli ospiti Su 120 anziani il virus ne ha contagiati 56, una ventina non ce l’ha fatta
Maura Delle Case

/ San daniele

Una delle immagini che resteranno impresse in modo indelebile nella memoria dei dipendenti della casa di riposo di San Daniele è quella di Olga, 106 anni, che esce sulle sue gambe dal «reparto Covid» della struttura lamentandosi della cucina. «Ultimamente, ha detto: cucinate senza sale» racconta Adriana Cella, caposervizio della cooperativa Kcs caregiver, concedendosi un sorriso dopo mesi passati in apnea, cercando di controllare tutto e tutti, di compartimentare gli spazi nella casa di riposo, di garantire ai pazienti l’assistenza necessaria, da quella sanitaria alle attenzioni dei parenti, costretti alla lontananza dal virus che nonostante protocolli rigidissimi ha colpito anche qui: su 120 ospiti lo hanno preso in 56 e in 20 non ce l’hanno fatta. Impressi nella memoria dei dipendenti – ben 120 – nomi e volti degli ospiti che ce l’hanno fatta, a vincere il virus o a schivarlo, e che oggi desiderano guardare avanti. Dal 29 marzo la struttura è Covid free. Ci sono voluti tre mesi perché il focolaio esploso all’inizio di gennaio si esaurisse. «L’ultima a uscire è stata una donna che è stata positiva per oltre due mesi» racconta Cella rendendo merito al grande lavoro del personale, sia quello destinato al nucleo Covid, che quello rimasto in forze nei nuclei “puliti”.

Vinto il virus, anche grazie alla vaccinazione degli ospiti e di molta parte del personale, la struttura è ora pronta a riaprire le porte ai parenti.

«Le visite riprenderanno lunedì (domani ndr), per il momento in una stanza dedicata, con un vetro divisorio, perché non sappiamo se i parenti abbiano o meno fatto la vaccinazione quindi preferiamo procedere con cautela. Le visite saranno 4 in tutto, 2 al mattino, altrettante al pomeriggio, così da poter assistere al meglio gli anziani sotto il profilo emotivo».

Il lungo isolamento ha infatti provato gli ospiti, così come il personale che alla fatica fisica ha sommato quella mentale, preoccupazioni, timori, ansie. «Perché queste persone sono parte di noi, sono la nostra famiglia. Stiamo male se soffrono, se non ce la fanno. Il coinvolgimento è alto e anche per questo rinnovo il mio ringraziamento ai dipendenti. Ai trenta in forze al “reparto Covid” così come a tutti gli altri». Un plauso che sottoscrive l’assessore alle politiche sociali del Comune di San Daniele, Daniela Cominotto. «Rivolgo un ringraziamento speciale al personale, ai collaboratori e ai medici dell’azienda sanitaria per la loro passione e competenza, come pure generosità instancabile nel dare la dovuta assistenza agli anziani, senza trascurare il punto di vista emotivo e psicologico che in questo momento di pandemia ha un peso notevole». —

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