Uccisa dal marito davanti alle figlie - FOTO 1 - 2 / VIDEO
SAN GIOVANNI. Una lite furibonda, le grida, le accuse reciproche poi è spuntato il coltello. Lulzmin Hadai, 36 anni, cittadino di nazionalità albanese residente a San Giovanni al Natisone, ha ucciso a coltellate la moglie Irma Hadai, di 32 anni, anche lei cittadina albanese.
È successo ieri sera in una casetta a due piani in via Palmarina. È stato lui a telefonare ai carabinieri poco prima delle 22. Nel frattempo, il vicino di casa, attratto dalle grida all’interno dell’abitazione, ha bussato alla porta ed è entrato. Nel corridoio c’erano tracce di sangue e in cucina, dove i segni di quel massacro erano evidenti sulle pareti e sui mobili, c’era il corpo della donna riverso a terra in un mare di sangue. L’uomo era chino su di lei. «Non mi interessa se vado in carcere – ha detto –, almeno l’ho fatta finita».
La donna è stata colpita a morte da una serie di fendenti calati sul suo corpo sotto gli occhi esterrefatti delle figlie, due bambine di 8 e 5 anni. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto, lei era ormai priva di vita, è toccato al medico legale Carlo Moreschi constatare il decesso. Quindi sono arrivati i Carabinieri del Norm di Palmanova, del Nucleo radiomobile, coordinati dal comandante Fabio Pasquariello e dal magistrato Monica Loffredo, sul posto anche la polizia.
L’uomo è stato condotto alla caserma di San Giovanni al Natisone e sottoposto a un lungo interrogatorio. Lui, muratore, ultimamente era rimasto senza occupazione, ma si dava da fare facendo lavoretti; lei faceva le pulizie alla casa di riposo e in un locale. Fra i due, stando ai racconti dei vicini, non c’erano particolari liti, solo qualche discussione, come normalmente accade nelle coppie, ultimamente però lui sembrava sofferente e nervoso.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto