Uccisero in centro a Udine l’imprenditore Shimpei Tominaga, perizia psichiatrica per uno degli imputati

Il Gup vuole verificare se il 22enne Djouamaa è capace di intendere e volere. Gli esami non riguardano Battistella, cioè colui che ha sferrato il pugno

Alessandro Cesare
Shimpei Tominaga è morto per le conseguenze di un pugno al volto
Shimpei Tominaga è morto per le conseguenze di un pugno al volto

Uno dei tre imputati per la morte di Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese morto lo scorso giugno per le conseguenze di un pugno ricevuto in pieno volto in un locale di via delle Pelliccerie, sarà sottoposto a perizia psichiatrica.

Si tratta di Abd Allah Djouamaa, ventiduenne di Conegliano. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Udine, Roberta Paviotti, ha accolto l’istanza presentata il 13 dicembre dal legale del ragazzo, Guido Galletti. Il giudice ha formalizzato l’incarico assegnandolo allo psichiatra udinese Marco Stefanutti.

Quest’ultimo ha sessanta giorni di tempo per depositare gli esiti dell’accertamento richiesto. Paviotti ha già fissato all’8 maggio l’audizione del professionista.

Qualche settimana dopo, il 29 maggio, è prevista la discussione del rito abbreviato sempre davanti al gup.

A essere imputati sono Samuele Battistella, ventenne di Mareno di Piave, colui che materialmente ha sferrato il pugno, Daniele Wedam, anche lui ventenne, residente a Conegliano, e Djouamaa.

Se per i primi due l’accusa è omicidio preterintenzionale (in concorso per Wedam), per il terzo molto dipenderà dall’esito della perizia psichiatrica.

«Djouamaa ha dei disturbi tali da avere una rilevanza nella capacità di intendere e di volere - ha spiegato l’avvocato Galletti –. Attualmente il mio assistito è in cura in un centro di salute mentale».

Ecco perché la perizia di Stefanutti servirà per comprendere se il ventiduenne abbia compreso o meno il valore delle sue azioni, se costituisca un pericolo per la società, se sia in grado o meno di affrontare il processo. Non solo, sulla base delle conclusioni a cui giungerà lo psichiatra, si deciderà l’imputabilità di Abd Allah Djouamaa.

Nel procedimento penale a carico dei tre imputati ci sono anche più parti civili, costituite dalla famiglia Tominaga (moglie, figlio e fratello) e dall’amico presente al momento dell’aggressione da un lato, da uno dei due ragazzi ucraini picchiato dalla banda che poi si è scagliata contro Tominaga dall’altro.

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