Udc nella bufera, Bertoli pronto a tornare nel Pdl
UDINE. L’Udc cittadino è nella bufera. Il nome del capogruppo in consiglio comunale, Piergiorgio Bertoli, sarebbe già scritto nell’elenco dei candidati alle comunali del Pdl. Il condizionale è d’obbligo perché Bertoli, pur confermando di aver ricevuto dal Pdl un’offerta che sta valutando, prima di dire l’ultima parola preferisce attendere l’esito delle riunioni odierne dei comitati provinciale e comunali dell’Udc.
Nel frattempo, il capogruppo non nasconde la sua contrarietà alla corsa in solitaria decisa a Udine dal partito di Casini e la sua contrarietà «all’applicazione della regola che gli impedisce di ricandidarsi alle comunali». A poco più di due anni dal suo ingresso nell’Udc, insomma, Bertoli sta per tornare nella sua “vecchia” Casa delle libertà.
«Anche se la votazione è finita alla pari, l’Udc ha posto un problema sulla mia ricandidatura in Comune, a fronte di questa posizione sto valutando altre ipotesi» spiega il consogliere comunale giunto alla fine del quarto mandato a palazzo D’Aronco, durante il quale ha lasciato, in polemica, il Pdl per traslocare nel gruppo dell’Udc. La norma contestata da Bertoli non consente la ricandidatura a chi è giunto al terzo mandato. Ecco perché, l’altra sera, il direttivo cittadino ha proposto la candidatura alle provinciali o alle regionali al capogruppo il quale, però, non nasconde che la sua passione è il Comune.
E di fronte ad altre proposte concrete come quelle ricevute dal Pdl, l’avvocato di Sant’Osvaldo aggiunge: «Ci mancherebbe che non guardassi con attenzione a chi è disposto a candidarmi». E ancora: «Se l’Udc mi impedisce di candidare non è una mia scelta anche perché questa regole è stata applicata solo nei mie confronti e non nei confronti dell’assessore regionale Roberto Molinaro o del consigliere Maurizio Salvador che si trovano nella stessa situazione». Bertoli si sente discriminato perché, precisa, «sarà anche vero che ho fatto quattro mandati, ma è anche vero che in questi quattro mandati non sono mai stato candidato dall’Udc. Viene applicata una regola che non mi riguarda».
Ma non è ancora tutto perché il capogruppo dell’Udc manifesta più di qualche perplessità anche nei confronti della scelta di correre da soli in città. «O questa scelta presuppone un accordo con il sindaco uscente Honsell che, sinceramente, non mi pare esista, oppure è una scelta suicida e io non ho la vocazione al suicidio» puntualizza l’avvocato convinto che a fronte della permanenza nella coalizione di centrodestra in Provincia e in Regione, a Udine sulle alleanze andava aperta una discussione. A suo avviso, infatti, la corsa in solitaria «sottraendo voti al candidato del centrodestra finirà per favorire i grillini».
Senza timore di ripetere questi concetti, oggi Bertoli si prepara alla resa dei conti visto che ha già le valige pronte per tornare a far parte del partito disposto a ricandidarlo sapendo che nel 2008 l’avvocato aveva intercettato 215 preferenze.
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