Udine, 10 mesi ai ladri di rame ma c’è un altro colpo all’Abs

Continuano le razzie di “oro rosso”. Dopo l’arresto dei tre ungheresi a San Giorgio, fermato un africano. L’uomo, dipendente di una ditta esterna all’acciaieria, ha cercato di allontanarsi carico di cavi elettrici

UDINE. Sono stati condannati a dieci mesi di reclusione (sospesi con la condizionale) e 500 euro di multa i tre ungheresi che giovedì sono stati sorpresi dai carabinieri mentre tentavano di rubare quintali di rame da un’azienda di San Giorgio di Nogaro. Molto probabilmente, Sandor Salanki di 35 anni, Balint Sallai di 27 anni e Jozsef Sandor di 54 anni, sono già rientrati in Ungheria dove forse contavano di rivendere il rame, ormai ribattezzato “oro rosso”. Perché negli ultimi anni le quotazioni del rame sono cresciute quasi senza sosta e lo stesso hanno fatto i furti. Che si tratti di passerelle, tombe, cimiteri o aziende poco importa. Le bande del rame non si fanno troppi scrupoli a colpire.

E le razzie sono ormai all’ordine del giorno. Ieri i carabinieri della stazione di Mortegliano sono intervenuti alle acciaierie Abs di Pozzuolo del Friuli. Il personale di vigilanza dell’azienda aveva infatti sorpreso un operaio di una ditta esterna, la “Crismani coper” di Capodistria mentre si allontanava al volante del suo furgone con a bordo circa 160 chilogrammi di cavi elettrici industriali per un valore commerciale di circa 3.400 euro. L’uomo, Aflango Sika Kokora di 43 anni, nato in Costa d’Avorio ma residente a Tarcento, è stato arrestato dai militari e trattenuto nella camera di sicurezza della stazione in attesa della direttissima in programma stamattina al tribunale di Udine.

Ieri invece il giudice monocratico Mauro Qualizza ha accolto il patteggiamento deciso dal pubblico ministero con l’avvocato difensore d’ufficio dei tre ungheresi, Luca Beorchia. «Tutto il rame - riferisce il legale - è stato restituito all’azienda (le “Officine riunite udinesi” il cui stabilimento è in fase di smobilitazione, ndr). Ai miei clienti sono stati confiscati alcuni attrezzi da scasso mentre gli è stato resitituito il furgone che avevano noleggiato e con il quale molto probabilmente saranno già rientrati in patria».

Il valore complessivo stimato del tentato furto a San Giorgio superava i 100 mila euro. Non è la prima volta che la zona industriale viene presa di mira dai ladri di rame che cercano soprattutto le fabbriche chiuse o dismesse: l’ultimo colpo è stato a inizio marzo alla Fil Man Made, che già a fine 2012 aveva subito un furto, analogo. Lo scorso anno era stata la volta dello stabilimento dismesso della Socopel e di altre ditte del territorio.

Anche la Ferrovia è tra i bersagli preferiti dei ladri di rame. L’ultimo blitz è stato messo a segno nei primi giorni di marzo nella sottostazione elettrica di Udine, dove c’è l’allaccio alla linea primaria che alimenta la ferrovia e viene convertita l’alta tensione. Una banda ha rubato tutto il rame e diverse attrezzature causando un danno complessivo stimato in 45 mila euro. Sull’accaduto sta indagando la Polfer.

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