Udine, addio al medico del sorriso: Marina Prestianni aveva 55 anni

Bastava incrociare il suo sguardo per raccogliere l’umanità e la disponibilità che sapeva trasmettere il medico di base Marina Prestianni, 55 anni, di Udine. Quell’umanità mancherà a molti perché Marina Prestianni, l’altro giorno è deceduta all’ospedale Santa Maria della Misericordia, dopo una breve malattia contro la quale aveva lottato con tutte le sue forze. Marina voleva vivere, voleva restare accanto al marito Salvatore Campo, funzionario regionale, con il quale aveva condiviso 28 anni della sua vita nella loro casa di via Lavariano.
Marina voleva continuare ad assistere suoi pazienti ai quali dedicava la gran parte del suo tempo. «La medicina era sempre stata la sua grande passione», ricorda il marito con la voce soffocata dal dolore. E per onorare quella grande passione e la determinazione con cui la dottoressa lottava per sconfiggere la malattia, i familiari invitano tutti coloro che domani, venerdì 8 giugno, alle 15.30, vorranno partecipare alla cerimonia funebre nella chiesa della Beata Vergine della Salute al Cormôr, di sostituire i fiori con una donazione alla ricerca oncologica.
Nata 55 anni fa nel capoluogo friulano, Marina Prestianni aveva vissuto a lungo a Monfalcone la sua famiglia. Conseguita la laurea in Medicina, era il 1992, la dottoressa aveva scelto di esercitare la professione come medico di base con grande convinzione. Fatte le prime sostituzioni aveva aperto lo studio in viale Palmanova dove accoglieva i pazienti fino a pochissimi mesi fa. I primi sintomi della malattia li aveva avvertiti lo scorso febbraio e da medico non li aveva sottovalutati. Seguita dal personale del reparto di Oncologia, al quale va il ringraziamento dei familiari, la dottoressa si era sottoposta alle cure con tutta la determinazione del caso. Quando il peggio sembrava superato, la situazione è precipitata in soli due giorni e per lei non c’è stato più nulla da fare. Il marito ripercorre incredulo questi passaggi, ripetendo che «Marina voleva lottare e l’ha fatto fino all’ultimo». La dottoressa credeva nella conoscenza, era una persona curiosa del mondo. Con il marito aveva condiviso la passione per i viaggi visitando soprattutto l’Israele e la Palestina. Si erano conosciuti nell’ambiente degli scout 30 anni fa, due anni prima del loro matrimonio.
Oggi le lacrime scorrono sui volti di molti compreso quello dell’amica e collega Maria Gentilini: «Ho perso una carissima amica e un’affidabile collega, una persona sempre disponibile verso tutti». Trattenendo la commozione, Gentilini sintetizza il suo dolore in una frase: «Non c’è bisogno delle parole né mie né di nessun altro per far sentire il ricordo di Marina. Chi l’ha incontrata e conosciuta sicuramente da oggi sentirà che nella sua vita manca qualcosa». Manca la dottoressa che svolgeva il suo lavoro con passione, che sapeva consolare prima che curare tutti coloro che incrociava sul suo cammino. Questa era la forza della dottoressa del sorriso. «In tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarla – aggiunge l’amica – c’è un dispiacere profondo». Un dispiacere che potranno in parte colmare contribuendo ad aiutare la ricerca oncologica anche con piccoli contributi. La dottoressa avrebbe voluto così. Oltre al marito, Marina lascia i genitori, Lilliana e Giovanni Prestianni, i fratelli Stefano e Maurizio, la sorella Lia i nipoti, i parenti e molti amici.
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