Udine, alla Casa di cura di viale Venezia il primo trapianto di cornea

UDINE. Primo trapianto di cornea alla Casa di cura Città di Udine, dove il dottor Paolo Brusini è approdato sei mesi fa per ricoprire l’incarico di responsabile del reparto di Oculistica.
Traguardo ambito, che Brusini ha festeggiato assieme al suo 500mo intervento di canaloplastica, una tecnica che fu tra i primi in Italia a sperimentare nel febbraio 2008 e che oggi rappresenta il trattamento chirurgico più efficace per i pazienti affetti da glaucoma.
Per quanto riguarda invece il trapianto di cornea, effettuato con successo da Brusini una settimana fa su un paziente friulano di 70 anni già trapiantato 20 anni fa a Lione, le cornee provenivano dalla “Banca degli occhi” di Genova. È un intervento che si rende necessario soprattutto nei casi di alterazioni della trasparenza o della morfologia della cornea, come il cheratocono, patologia che interessa anche pazienti giovani, tra i 20 ed i 30 anni.
Gli investimenti
Lo staff del reparto di Oculistica diretto da Brusini conta altri sette medici, oltre al dottor Giuseppe Migliorati, ci sono Claudio Malara, Pasqualino Imperatore, Chiara Insacco, Claudia Tosoni, Raffaele Pittino e Giovanni Battista Marcon. Negli ultimi tre anni la Casa di Cura, struttura privata convenzionata con il Servizio sanitario, ha investito 3,5 milioni di euro per potenziare l’oculistica, investendo in strutture e attrezzature.
Quella di Viale Venezia, già attiva da anni per l’oculistica interventistica (basti pensare ai trattamenti laser per la correzione di miopia, astigmatismo ed ipermetropia, e – dal 2012 – alla chirurgia della cataratta), ha – con l’ingresso nella propria équipe del dottor Migliorati prima, della dottoressa Tosoni poi e, infine, del dottor Brusini – consolidato il proprio ruolo, sia per volume di casistica trattata, che per tipologia di prestazioni offerte.
Il ladro della vista
Il glaucoma rappresenta una delle patologie più complesse da affrontare, lo chiamano infatti “il ladro silenzioso della vista”. «Nel 50 per cento dei casi viene diagnosticato tardivamente – osserva Brusini – a volte anche a distanza di 20 anni dall’insorgenza della malattia, ma fra i pazienti che abbiamo operato, ve ne sono alcuni colpiti da glaucoma giovanile, uno di loro ha 16 anni».
Notevole l’attrazione del polo oculistico esercitata anche fuori regione, il 30% dei pazienti seguiti, infatti, non risiede in Friuli Venezia Giulia, molti vegnono dal Sud Italia. La canaloplastica è una tecnica nella quale pochissimi oculisti si cimentano vista la sua complessità, ma offre in molti casi risultati migliori rispetto alle altre opzioni disponibili. Brusini fu uno dei primi oculisti a sperimentarla in Italia. In sostanza, l’aumento della pressione dell’occhio è il maggior responsabile dell’insorgenza del glaucoma, con la perdita progressiva e inarrestabile del campo visivo.
Per fermare il decorso della malattia, si può ricorrere a terapie mediche laser, oppure chirurgiche. Tra queste, le vecchie tecniche prevedono la trabeculectomia, o la sclerectomia profonda, o ancora l’impianto di protesi drenanti.
Con la canaloplastica, invece, il chirurgo inserisce una microsonda nel “Canale di Schlemm” per dilatarlo ripristinando il drenaggio fisiologico dell’umor acqueo, normalizzando la pressione intraoculare. L’intervento è particolarmente efficace per i pazienti giovani che, a dispetto dell’età, rischiano la vista a causa di questa malattia, e che, con questa tecnica, riescono in genere a gestire molto bene la propria patologia.
Cataratta, ma non solo
I numeri degli interventi di cataratta sono in continuo aumento: «Si tratta di una patologia che insorge con il passare del tempo e con l’invecchiamento del cristallino» spiega Migliorati che interviene quotidianamente sui pazienti, generalmente provenienti da tutto il Medio Friuli.
Bel 1.323 quelli effettuati nel 2015, numeri destinati a salire almeno a quota 1.700 per l’anno in corso. «Con questi interventi – osserva Migliorati – intercettiamo un grande bisogno di salute nella popolazione, fra la quale gli anziani sono continuo in aumento. Grazie a un’attività concordata con la Regione riusciamo a operare nell’arco di un paio di mesi in maniera sempre meno invasiva e sempre più efficace».
Numeri in crescita
Ma i numeri delle prestazioni sono in crescita su tutti i fronti: nel 2015 alla Casa di Cura sono state effettuate 6.124 visite oculistiche, 516 esami del campo visivo (ma per l’anno in corso ne sono stati programmati 1.200, ben 505 tomografie a coerenza ottica (che dovrebbero diventare 1000 nell’anno in corso), e 242 Capsulotomie Yag laser, un centinaio di interventi di chirurgia refrattiva per miopia e altri difetti visivi e vengono trattati circa 7 casi di glaucoma la settimana.
Numeri che la Casa di Cura prevede non solo di consolidare, ma anche di raddoppiare, con l’anno in corso.
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