Udine capitale della chirurgia con i piú grandi medici del mondo

Comincerà con un talk show la “tre giorni” che riunirà un’ottantina di massimi esperti del settore. Le nuove frontiere della medicina nel congresso organizzato dal professor Andrea Risaliti

Oltre sette secoli di storia. Dalla sua istituzione (il primo documento risale al 1282) l’ospedale di Udine si è distinto a livello internazionale grazie all’opera di illustri medici che si sono succeduti nelle sale operatorie. Una tradizione che prosegue ancora. Per questo Udine è stata scelta come sede di un congresso internazionale che radunerà in Friuli i più grandi chirurghi mondiali che si occupano del fegato, pancreas e via biliari, vale a dire alcuni dei rami più impegnativi della chirurgia.

La regia di un’iniziativa che partirà con un talk show al teatro Giovanni da Udine in calendario per giovedì 1 ottobre alle 17.30 moderato dal direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno, fa capo al professor Andrea Risaliti, direttore Clinica chirurgica e Unità dei trapianti d’organo.

«In tre giorni avremo modo di ospitare un’ottantina di massimi esperti italiani e internazionali per parlare della chirurgia e del suo futuro» anticipa Risaliti.

L’evento di apertura metterà a confronto due rettori universitari, un direttore generale e alcuni fra i maggiori responsabili di trapianti d’organo. «Ragioneremo dei nuovi traguardi, delle prospettive, parleremo delle nuove leve per capire qual è il futuro della chirurgia» prosegue Risaliti.

Gli interventi saranno affidati al rettore dell’Università di Udine Alberto De Toni e a quello dell’Humanitas University Marco Montorsi, il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine Mauro Delendi, il presidente della Società italiana trapianti d’organo Franco Citterio, il direttore del Centro nazionale trapianti Alessandro Nanni Costa, il presidente della Fondazione Menarini Alessandro Casini, principale sponsor dell’evento oltre, naturalmente, al presidente del congresso Andrea Risaliti.

L’incontro, che sarà arricchito dal saluto musicale di Remo Anzovino, proseguirà con la lettura dell’americano Ronald Busuttil, numero uno dei trapianti di fegato al mondo, che parlerà della storia dei trapianti.

«L’evento sarà articolato in tre sessioni – sintetizza il professor Risaliti – la prima dedicata all’epatocarcinoma. In questo ambito verranno presentate le più moderne metodiche di trattamento integrato chirurgico/trapiantologico, in un panel di discussione fra epatologo e chirurgo. Nella seconda sessione si parlerà di metastasi epatiche da carcinoma colorettale e il campo di azione sarà spostato a una delle malattie neoplastiche oggi più frequenti, il carcinoma del colon, dove il costruttivo confronto fra oncologo e chirurgo rappresenta il percorso terapeutico più efficace, soprattutto alla luce dei nuovi farmaci biologici e delle innovative tecniche operatorie. Infine il carcinoma del pancreas e delle vie biliari, fra insuccessi del passato e prospettive di cura emergenti».

Due i simposi satelliti, imperniati su temi di innegabile attualità che si sviluppano sotto l’egida della Scuola italiana di Chirurgia senologica e della Società italiana di Chirurgia ambulatoriale e Day surgery, a completare il panorama scientifico offerto ai congressisti. Un progetto ambizioso quello che avrà come sedi il salone del Parlamento in Castello e la Casa della contadinanza e che farà di Udine una sede scientifica importante a livello internazionale. «Qui dove illustri medici si sono succeduti nelle sale operatorie del civico ospedale di Udine abbiamo una tradizione di tutto rilievo, una tradizione che deve continuare» afferma il professor Risaliti.

E ripercorrendo la storia recente, Risaliti ricorda Gino Pieri, primario chirurgo dal 1934 al 1947, senatore della Repubblica e presidente della Società italiana di Chirurgia che si distinse a livello internazionale per i suoi studi sulla vagotomia e in tema di chirurgia plastica. Per non dimenticare Vittorino Travaglini, primario chirurgo, che nel 1947 eseguì il primo intervento a cuore aperto su un diciassettenne che aveva una pallottola calibro 7.65 nel ventricolo destro, dopo aver sventato un maldestro tentativo di rapina. E anche Angelo Meriggi, cardiochirurgo che nel 1985 portò a termine il secondo trapianto di cuore in Italia.

Non sono certamente i soli. E dopo di loro altri ne verranno. Il congresso che si terrà a Udine li chiamerà a raccolta.

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