Udine, corsa all’esenzione dal ticket sanitario: anziani in coda al Cup per il rinnovo

Attese fino a 40 minuti: molti avevano scordato la scadenza. Interessati in migliaia con reddito inferiore ai 36 mila euro lordi. E c’è chi chiede che diventi permanente
Udine 25 Luglio 2011 cup Copyright PFP
Udine 25 Luglio 2011 cup Copyright PFP

I tempi di attesa variano dai 30 ai 40 minuti, specie nell’ultima settimana. È la situazione venutasi a creare al Cup, il Centro unico di prenotazione dell’ospedale di Udine, a causa dell’obbligo per gli over 65 (ma non solo) di rinnovare l’esenzione dal ticket sanitario per il 2019. I benefit previsti dalla legge sono scaduti a fine dicembre, ma sfruttando una proroga, la validità è stata portata fino al 31 marzo. Da qualche giorno, quindi, è iniziata la corsa allo sportello del Cup, che in Fvg ha avuto momenti di criticità soprattutto a Trieste, con centinaia di persone in fila e tempi di attesa di quasi due ore.

In città è andata decisamente meglio, come conferma l’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine. «Nell’ultima settimana c’è stato un aumento dell’affluenza al Cup, con tempi di attesa – precisa l’azienda – compresi tra i 30 e i 40 minuti. Non si sono registrate particolari criticità». Una circostanza da noi accertata martedì mattina, poco prima di mezzogiorno, quando per riuscire ad avere accesso allo sportello è stato necessario attendere poco più di 20 minuti, con 16 persone in coda. Una situazione ampiamente gestibile. Forse gli over 65 friulani si sono organizzati per tempo, senza accalcarsi nei primi giorni dopo la scadenza, evitando così di creare lunghe file. «Ho aspettato mezz’ora, ma poi sono riuscito a presentare domanda allo sportello – racconta Mario –. Non capisco perché l’esenzione, per chi ne ha diritto, non venga resa permanente». Questione, quest’ultima, sottolineata anche da Sonia, che ricorda come in altre regioni del Nord Italia il provvedimento sia già stato adottato. Anche perché chi ha diritto all’esenzione, difficilmente, nell’arco di 12 mesi, riesce a cambiare in meglio il proprio reddito.

«Aspettiamo il nostro turno senza brontolare. Siamo pensionati, tempo ne abbiano», afferma Mario, che se la prende comoda leggendo il giornale. Nessuna criticità e neppure tensioni, quindi, nell’atrio del Santa Maria della Misericordia, dove tutto è filato piuttosto liscio. Nemmeno ai sindacati che si occupano di Sanità sono giunte particolare segnalazioni. Non tutti però sono informati sulla scadenza dell’esenzione, e così c’è chi si rivolge allo sportello poco prima di sottoporsi a una visita specialistica, per evitare il pagamento del prezzo pieno.

La “corsa” al rinnovo dell’esenzione coinvolge migliaia di cittadini a Udine, ma né la Regione, né l’Azienda sanitaria sono in grado di fornire il numero esatto. L’unico dato certo è che gli over 65 in città sono poco più di 25 mila, un quarto della popolazione totale. Non tutti usufruiscono dell’esenzione, ma si parla comunque di qualche migliaio di persone. Per agevolare questa fascia della popolazione basterebbe guardare alla Provincia di Trento, dove con un certificato a scadenza illimitata si risolve una volta per tutte la pratica ticket.

Chi ne ha diritto. n Fvg hanno diritto all’esenzione del ticket sanitario i cittadini classificati come E01, E02, E03 e E04: chi ha un’età inferiore ai 6 anni e superiore ai 65, con un reddito sotto i 36 mila euro lordi, i disoccupati con reddito inferiore agli 8 mila euro (11 mila se c’è un coniuge), i titolari di un assegno sociale e i pensionati al minimo con più di 60 anni e un reddito familiare più basso di 8 mila euro.

Tutte situazioni autocertificate dagli interessati e che vanno documentate ogni anno agli sportelli del Centro unico di prenotazione a fine marzo o inizio aprile (non c’è un limite di data per la consegna delle carte). L’importo del ticket varia in relazione al tipo di prestazione fino a un tetto massimo di 36,15 euro per ricetta. Il diritto all’esenzione vale per le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e sulle altre prestazioni di specialistica ambulatoriale. L’ultimo intervento regionale in materia risale al 2015, quando è stata modificata la cosiddetta “quota fissa” che i non esenti pagano, in aggiunta al ticket, per ogni ricetta del Ssn. Anziché i 10 euro fissi, si va da 1,50 euro per le prestazioni che valgono tra i 5 e i 10 euro, a 20 euro per gli esami che superano i 70 euro.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto