Udine, vetrofanie dei ragazzi della Tiepolo sulle vetrine dei negozi rimasti vuoti
I primi allestimenti sono distribuiti fra via Aquileia e via Vittorio Veneto

Vetrine da una città che l’arte vuol respirarla, oltreché ispirarla. Ispirarla nei giovani studenti iscritti all’Accademia di belle arti Giovanbattista Tiepolo, autori delle serigrafie che, già da alcuni giorni, vanno abbellendo proprio le vetrine di alcuni negozi sfitti del centro. Va respirando arte, così, la città, abbellita attraverso l’opera di alcuni giovani, motore creativo del territorio. Una ventina gli spazi inseriti nel progetto comunale che intende combinare arte e rigenerazione urbana sfruttando così il potenziale attrattivo del centro storico.

Dall’ex Angolo della Musica, in via Aquileia, fino alla vecchia sede di Porzio e all’ex Tonini: un fil rouge artistico a collegar simboli e scritte, design moderni o rétro, fra carte da gioco friulane dell’Ottocento e francobolli antichi. «Abbiamo cercato di dare un pizzico di colore alla città – commenta il direttore dell’Accademia di belle arti, Fausto Deganutti –, andando a riempire quelle vetrine che da tempo, in certi casi anni, sono rimaste vuote. Abbiamo la fortuna di avere dei ragazzi estremamente creativi, così dal loro lavoro abbiamo estrapolato quanto sta venendo, di fatto, esposto».
Nel concreto, gli studenti dell’istituto si sono occupati della creazione dei modelli: la cornice con quanto inserito al suo interno. «Successivamente – spiega ancora Deganutti – sono state create delle pellicole che vengono applicate all’interno delle vetrine, là dove possibile. In alcuni casi, vista la presenza di pellicole antisfondamento, abbiamo dovuto optare per la soluzione esterna». A occuparsi della realizzazione fisica del materiale, così come dell’applicazione, la ditta Serì sas di Udine.
«Ci piacerebbe portare avanti questo progetto – prosegue il direttore dell’Accademia –. Per questo ci siamo messi a disposizione del Comune in primis, ma anche dei proprietari dei diversi locali, con l’accordo che, nel momento in cui dovessero trovare degli affittuari, in mezza giornata libereremmo la vetrina». Gli ostacoli, su tale fronte, non sono fin qui mancati: «A molti proprietari l’iniziativa non interessa, per quanto basterebbe solo mettere a disposizione la vetrina. È una cosa bella e noi – ripete Deganutti – siamo a completa disposizione».
L’allestimento delle vetrine, dopotutto, richiede certo creatività ma al contempo uno sforzo economico. Da qui l’appello del direttore: «Volendo continuare con questo progetto, avremo bisogno di un sostegno da parte di qualcuno. Siamo convinti che questa iniziativa, nato bene insieme al Comune, possa proseguire altrettanto bene».
Sotto dunque con le altre vetrine: una in via Aquileia, al civico numero 20, quindi altre due in via Vittorio Veneto. E poi? Si valuterà anche in base al ritorno dell’iniziativa sul centro storico.
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