Udine: dopo un secolo chiude Croatto, il gioielliere di via delle Erbe

Al posto dello storico negozio arriva l’occhialeria Pugnale. Gli abiti tornano nell’ex Romanelli, serrande giù in via Sarpi
Udine 15 Febbraio 2019 croatto Agenzia Petrussi foto Turco Massimo
Udine 15 Febbraio 2019 croatto Agenzia Petrussi foto Turco Massimo

UDINE. Dopo quasi un secolo di vita, chiude la gioielleria Croatto di via delle Erbe. A fine luglio il negozio gestito dagli anni Settanta da Rudy Croatto (era stato aperto dal nonno nel 1925), saluterà per sempre la piazza udinese. Se ne va un altro pezzo di storia del commercio cittadino.

Al suo posto arriverà l’occhialeria Pugnale, mentre nell’ex negozio Romanelli, sempre in via delle Erbe, aprirà un nuovo negozio di abbigliamento.

La gioielleria era stata aperta da Giovanni e Bice – nonni di Croatto – che avevano acquistato lo spazio di via delle Erbe 7 dove già sorgeva un’oreficeria. Successivamente erano subentrati i figli Walter e Nino, che per anni avevano gestito la gioielleria a due passi da piazza San Giacomo, per arrivare poi agli anni ‘70 quando si sono uniti anche i figli di Walter: Rudy e Gianni, titolare della gioielleria Croatto di via Mercatovecchio e di altri punti vendita.

«Raggiunto il diploma sono entrato a far parte dell’attività e qualche anno dopo, nel 1976, mio padre e mio zio hanno investito nel secondo negozio di via Mercatovecchio – racconta Rudy -–, per me e mio fratello Gianni». Nel 1982 la Camera di commercio ha premiato la famiglia Croatto per i 57 anni di attività e negli anni Novanta Rudy è entrato a far parte dell’associazione “Cuore di Udine”, come consigliere e poi presidente.

«Ricordo bene quegli anni in cui la città era viva, pullulava di iniziative e organizzavamo un sacco di eventi, tra cui la lotteria, per dare lustro al centro – afferma il titolare, per decenni impegnato pure nello sport come presidente regionale di diverse discipline –. Non avendo eredi, dopo oltre 45 anni di attività, sono costretto a chiudere con molto dispiacere: è il nostro negozio di famiglia».

La notizia ha rattristato i clienti, dispiaciuti di perdere la gentilezza e la professionalità delle dipendenti: Daniela, che va in pensione dopo più di 30 anni nella gioielleria, e Rita.

«Ho visto la città in tempi in cui in centro era possibile camminare, quando c’erano bei negozi che offrivano merce di qualità e ho assistito con amarezza alla decadenza con le attività più prestigiose che se ne sono andate – sono le sue parole –. In piazza San Giacomo ora ci sono più di 10 bar, prima erano negozi: le amministrazioni in questi anni sembra abbiano fatto di tutto per farla morire. Dovrebbe essere rianimata con il mercato e altri eventi che richiamino gli udinesi a vivere il cuore di Udine».

Oggi è difficile organizzare iniziative e ai politici sembra non interessare», è il suo commento. «Ci hanno messo 25 anni per realizzare una rampa di accesso al plateatico – commenta – e sono convinto che il centro dovrebbe riaprire al traffico».

Chiusa l’epoca della gioielleria lo spazio non rimarrà sfitto: a settembre inaugureranno un negozio di occhiali e uno di moda.

«Abbiamo acquistato gli spazi di Romanelli e Croatto – spiega Emanuele Pugnale, amministratore unico e designer – dove apriremo Pugnale Eyewear e un punto vendita di Amen Style, brand bolognese di moda di cui siamo licenziatari ed è presente in tutto il mondo.

Crediamo nel centro storico e Pugnale è tra i pochi marchi che si colloca nel mondo dell’occhialeria indipendente, una nicchia, e sarà il nostro primo punto vendita in Italia dopo quello di Hong Kong».

Ma le novità nel centro storico non sono finite: tra qualche settimana chiuderà la libreria Ubik (in quegli spazi potrebbe trasferirsi un altro negozio del centro), a fine mese abbasserà le serrande pure il negozio di abbigliamento Chalon Boutique, la Vitrum sta traslocando in piazza XX Settembre e Friulibris, altra storica attività, chiuderà ad aprile e si trasferirà a Tolmezzo. —


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto