Udine, ecco il nuovo ospedale FOTO - VIDEO

Inaugurato il nuovo corpo del Santa Maria della Misericordia di Udine, un evento che arriva 25 anni dopo i primi provvedimenti amministrativi per la creazione del nuovo ospedale e a due lustri dalla posa della prima pietra
Udine 11 gennaio 2013 Inaugurazione Ospedale Nuovo. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 11 gennaio 2013 Inaugurazione Ospedale Nuovo. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. È stato inaugurato oggi il nuovo corpo del Santa Maria della Misericordia di Udine, un evento che arriva 25 anni dopo i primi provvedimenti amministrativi per la creazione del nuovo ospedale e a due lustri dalla posa della prima pietra.

«Un grande ospedale, impostato secondo i moderni principi dell’intensità di cura, quindi non un modello centrato sulle divisioni classiche ma sui bisogni dei pazienti, attorno ai quali ruotano i professionisti».

Lo ha detto Carlo Favaretti, direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine, inaugurando il nuovo nosocomio del capoluogo friulano alla fine dei lavori di costruzione del primo e secondo lotto.

«Un’opera da 122 milioni di euro, più 17 di attrezzature medicali e sei per la parte informatica - ha proseguito Favaretti - che ci permetterà di spostare qui nel giro di qualche mese i dipartimenti di Chirurgia generale e specialistica, oltre all’Oncologia, all’Ematologia e alla Radioterapia».

Favaretti ha precisato che «non si tratta di un trasloco ma di una radicale trasformazione del modo di svolgere l’assistenza medico-infermieristica» che non «cannibalizzerà» le altre strutture minori sul territorio. Restano da ultimare il terzo e quarto lotto, per i quali servono altri 110 milioni. A fianco resteranno quattro padiglioni della vecchia struttura: il padiglione d’ingresso, Medicine, Malattie infettive e il padiglione materno-infantile.

«Speriamo che si trovino le modalità di finanziamento per gli altri due lotti - ha concluso il direttore generale - utilizzando in parte le risorse dello Stato che sono state per ora sospese per la crisi economica, ma decisive per sostenere il restante cospicuo investimento regionale».

Argomenti:sanità

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