Udine, i profughi-artigiani imparano il mestiere

Gli “idraulici” della Cavarzerani al lavoro in piazza Libertà. Hanno un’età compresa tra i 22 e i 45 anni. Torneranno a casa
Udine 13 Maggio 2017. Richiedenti asilo Artigiani Idraulici in piazza Primo Maggio. Foto Petrussi
Udine 13 Maggio 2017. Richiedenti asilo Artigiani Idraulici in piazza Primo Maggio. Foto Petrussi

UDINE. Hanno un’età compresa tra i ventidue e i quarantacinque anni, pastori o agricoltori. Migranti economici, tranne uno, fuggito dal suo Paese, a causa dei Talebani. Provengono in maggioranza dal Nepal e dal Pakistan e sono a Udine, alla Cavarzerani, da quattordici mesi.

«Abbiamo avuto modo di imparare un mestiere, il modo migliore per far passare il tempo, racconta il più giovane del gruppo». Un progetto che da forma all’idea di vedere i migranti come risorse, sia nel nostro che nel loro paese. Perché essendo migranti economici difficilmente gli verrà riconosciuto lo status di richiedenti asilo.

«Ma nel nostro paese è tutto da costruire, spiegano. Possiamo tornare con un mestiere, che dia alle nostre famiglie una migliore qualità della vita».

Una sorta di Erasmus. 0 l’occasione per chi lascia la propria terra di imparare un mestiere qualificato, per poi tornare e ricostruire, la sua vita e quelli di altri, che sono ad aspettare.

Così mesi fa Confartigianato-Imprese Udine, ha trovato risposta all’urgente interrogativo di contribuire alla gestione di un territorio particolarmente interessato ai flussi migratori come il Friuli Venezia Giulia e Udine, guardando a se stessa e al patrimonio di esperienza che è dei suoi associati, portando nei mesi scorsi all’interno della caserma “Cavarzerani” di Udine il progetto “New Opportunities Through Craft”.

Promosso dall’associazione, finanziato dalla Regione Fvg e realizzato in collaborazione con la Prefettura, il Comune di Udine e la Croce rossa italiana, ha consentito a un nutrito gruppo di richiedenti asilo di apprendere dall’esperienza dei maestri artigiani l’abc di mestieri come il falegname, l’edile e l’idraulico.

Con quale risultato? Lo si è visto ieri, sotto il porticato di San Giovanni, in piazza Libertà a Udine, dove i maestri artigiani del settore termoidraulico e i giovani ospiti della “Cavarzerani” hanno animato un laboratorio all’aperto mostrando come la voglia di apprendere e insegnare può superare le barriere linguistiche e contribuire ad aprire nuove prospettive di futuro.

Racconta Paolo Bressani, idraulico che i richiedenti asilo chiamano maestro: «ci parliamo attraverso i disegni dei progetti e l’inglese . In sessanta ore per un totale di centosessanta, hanno imparato a costruire un bagno. Hanno voglia di imparare».

«La nostra iniziativa – spiegano la presidente di zona di Confartigianato–Imprese Udine Eva Seminara e la vice della provincia Edgarda Fiorini– si sposa perfettamente con i temi cari a Vicino/lontano.

Con questo progetto il dialogo, è veicolato dalle mani, dal fare comune dei maestri e dei richiedenti asilo, così si abbattono barriere linguistiche e culturali».

Nove i corsi attivati, per 108 persone. Per il viceprefetto Maria Egle Bruno «una grande occasione di integrazione. Attualmente la caserma Cavarzerani ospita seicento migranti. Questo progetto ci dice che è possibile integrare proponendo attività poi spendibili, da chi resta o tornerà nel paese d’origine».

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