Udine, il giovane ucciso lavorava all’Abs e aveva gestito il bed&breakfast della madre
La donna, chiusa nel lutto, ha aperto a pochissimi visitatori. Nel 2017 aveva perso già il figlio maggiore
UDINE. Dentro quella casa c’è un dolore che pretende riserbo e intimità. Neppure ai parenti è permesso entrare. Restano tutti fuori, nel buio di un inizio d’anno vestito a lutto, con il capo chino e gli occhi lucidi.
È la madre di Ezechiele Mendoza Gutierrez, rimasta all’improvviso sola, a chiederlo: non vuole vedere e parlare con nessuno, non è pronta ed è troppo provata anche per ricevere il conforto delle persone care. Il pellegrinaggio al civico 64 di via XI febbraio, a Bressa di Campoformido, è proseguito per tutto il pomeriggio, lunedì 1 gennaio.
È lì che il trentunenne ucciso alla festa di San Silvestro, organizzata al Laghetto Alcione, abitava. Ed è lì che la mamma, Daysi Feliciano, gestisce da anni il B&B Daysi style class.
Impossibile dire se in questi giorni ci fossero ospiti: impenetrabile agli stessi familiari, la padrona di casa non ha voluto rilasciare dichiarazioni neppure ai giornalisti. L’unica eccezione è per una nipote arrivata con madre e figlia in serata da Trieste.
«Ezechiele era come un fratello per me», si lascia scappare con la voce rotta dalla commozione la nipote, prima di unirsi al capannello che sosta davanti al cancello. È un altro giovane ad annunciarle il via libera della zia a farle visita.
Agli altri, rassegnati a rimandare ancora il desiderio di sciogliere in un abbraccio la sofferenza, non resta che allontanarsi, in attesa di un cenno o una telefonata.
Del resto, lo sanno tutti ciò che quella famiglia ha già passato. Era il 2017 quando Daysi dovette piangere la perdita dell’altro figlio, il più grande dei due. Una tragedia che segnò irreparabilmente anche il fratello minore e che lo portò a stringersi ancora di più alla madre. Insieme riuscirono comunque a farsi forza e a portare avanti un’attività che, nel tempo, ha continuato a raccogliere consensi.
La prova nei commenti alle camere, tutte colorate e immerse nel verde del giardino, pubblicati sul sito web del B&b e sugli altri specializzati nella recensione delle strutture ricettive.
«La proprietaria è simpaticissima, il posto è molto pulito e accogliente, mi sono trovato molto bene, grazie», scriveva un ospite lo scorso settembre. «A casa di Daysi si sta divinamente bene, un posto accogliente, tranquillo, sempre tutto in ordine e pulito. Daysi sempre cordiale»: così un’ospite in ottobre.
Voto massimo per camere, servizio e posizione quello espresso un paio di mesi fa da un altro ospite, che proprio di Ezechiele ricorda la cortesia nel preparare la colazione di prima mattina.
Già, perché oltre a lavorare all’Abs di Cargnacco, il trentunenne colpito a morte lunedì mattina non esitava ad aiutare la madre nella sua attività. Lo faceva con l’entusiasmo che lo contraddiceva.
Lo stesso che in precedenza lo aveva portato a trasferirsi per un annetto a Trieste, a casa dei parenti, sempre per ragioni di lavoro. E che, nel tempo libero, lo accompagnava nelle attività sportive e nei viaggi.
«Un ragazzo tranquillo, un lavoratore e una persona buona e amichevole»: così lo ricordano gli amici e i parenti, scuotendo il capo, sconvolti, di fronte a una fine di cui non si conoscono ancora le ragioni e che, comunque, non troverà mai giustificazione.
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