Udine, il programma di Martines: "Governeremo con i cittadini senza prendere ordini da Roma"

Il candidato sindaco del centrosinistra, Vincenzo Martines, ha presentato la sua lista e gli obiettivi della coalizione per le prossime elezioni comunali del 29 aprile. Ispirato da Pasolini punta su partecipazione, cultura, educazione, istruzione e tutela del paesaggio
Udine 24 Marzo 2018 martines Agenzia Petrussi foto Massimo Turco
Udine 24 Marzo 2018 martines Agenzia Petrussi foto Massimo Turco

Con eleganza ha preso le distanze da chi governa la città e la Regione; non ha risparmiato le stoccate agli avversari del centrodestra ancora avvitati sulla scelta dello sfidante e ha affidato ai suoi compagni di viaggio l’illustrazione del programma.

Vincenzo Martines, candidato sindaco del centrosinistra unito (Pd, Siamo Udine con Martines, Progetto Innovare e Udine sinistraperta), sabato pomeriggio, ha illustrato il suo programma in un teatro San Giorgio stracolmo di gente. Dieci punti per creare una città aperta e dialogante con i cittadini. «Abbiamo bisogno di un sindaco in grado di tenere un rapporto diretto con i cittadini». A questa richiesta giunta dal basso, il centrosinistra unito vuole dare una risposta. Martines ha insistito parecchio su questo punto incassando gli applausi della platea e la fedeltà degli alleati. In apertura della convention, Martines ha usato la metafora del bimotore per descrivere l’alleanza caratterizzato dalla voglia di molti di rimettersi in gioco dopo la batosta elettorale e dal civismo della migliore tradizione udinese. «Governeremo – ha assicurato il candidato sindaco – assieme ai cittadini».

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Giovani, uno compirà 18 anni a giorni, pensionati, commercianti friulani e stranieri sono scesi in campo per risolvere i problemi dei cittadini. «Noi facciamo alleanze, abbiamo la pazienza dell’ascolto e ci prendiamo il tempo giusto per far maturare i frutti. Facciamo il contrario – ecco la stoccata al centrodestra – di quello che vediamo fare in questi giorni in cui si vanno a pietire alleanze per trovare il candidato». Senza nominarli, gli accenti di Martines sono volati verso Enrico Bertossi di “Prima Udine” e Pietro Fontanini le cui sorti si decideranno stamattina. «Il nostro percorso – ha ribadito Martines – è indipendente da quello che succede a Roma e a Trieste».

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L’obiettivo del centrosinistra è costruire un modello di città che vive dei suoi progetti e della partecipazione. Su questi due termini fa leva il programma di Martines articolato in 10 capitoli: governare con i cittadini; prevenzione e sicurezza, sanità, coesione sociale e povertà; rigenerazione urbana; ambiente, sport e qualità della vita; economia; efficienza e trasparenza amministrativa, cultura, sistema dell’educazione, territorio del futuro e città dei progetti.

Se vincerà il centrosinistra, nella giunta Martines siederà anche l’assessore alla Partecipazione. Avrà il compito di modificare lo Statuto per rafforzare gli strumenti esistenti, a iniziare dal delegato di quartiere, e per introdurne altre norme in grado di favorire la partecipazione. Perfezionare il modello è indispensabile per trasferirlo poi nelle Uti e in Regione.

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L’altro grande tema è la percezione della sicurezza e il benessere sociale. «Puntiamo sull’aumento degli agenti sul territorio, sul potenziamento del sistema di videosorveglianza e sulla messa in rete dei dati». Così Monica Paviotti, la capogruppo del Pd a palazzo D’Aronco, mentre Andrea Cecchini, ex ispettore della polizia postale, si soffermava sulla costituzione di un osservatorio permanente per dire «no» alla militarizzazione delle zone urbane. Il primario di Nefrologia, Domenico Montanaro, invece, ha spiegato che per ridurre le code al pronto soccorso vanno creati i Centri per la famiglia e di assistenza primaria. Questo si legge nel programma di Martines dove non manca l’attenzione sulle pari opportunità.

L’altro grande tema è il centro storico: «Vogliamo un centro abitato non che si riempie di pendolari la mattina», ha spiegato il consigliere comunale di Innovare, Massimo Ceccon, citando il marketing urbano, il recupero delle aree dismesse, e il collegamento di tutti i punti strategici della città per renderli percorribili in una quindicina di minuti in autobus. Non mancano le idee sulla qualità della vita, sul potenziamento del progetto Città sane, e l’attenzione per gli animali obbligando i cittadini a rispettare le regole.

Una parte rilevante del programma è dedicata alla cultura. «Torneremo a organizzare concerti internazionali in spazi alternativi allo stadio». Damiano Cantone è stato chiarissimo: «Pensiamo ai cittadini come elementi di produzione della cultura». Altrettanto puntuale l’attenzione nei confronti del sistema educativo illustrato dal preside Aldo Turin. Scuole senza barriere, riqualificazione degli spazi a misura di bambino, ristorazione di qualità, fruizione dei pasti in locali confortevoli, centri estivi, adattamento del tempo scuola con i genitori e più asili nido. Potenziare l’educazione e la cultura significa, come ha fatto notare il medico di base, Laura Passoni, migliorare il benessere fisico, psicologico e sociale perché «nelle nostre comunità il peso del disagio psico-sociale è altissimo. Dei 100 contatti che mediamente registro al giorno, 90 sono disagi, 10 malattie. Dobbiamo nutrire l’anima per sentirci parte dell’umanità».

Martines ha disegnato la città dei progetti con un respiro internazionale favorito anche dalla presenza dell’università. «Ci aspettano sfide grandissime, da qui a 5 e 10 anni il porto franco e la via della seta ci metteranno in condizione di avere prospettive che non c’erano». Stando all’elemento temporale, Martines pensa in grande e punta non solo a vincere, ma anche a governare per due mandati. E facendo proprie le parole del poeta di Casarsa, Pierpaolo Pasolini, ha concluso dicendo: «C’è bisogno di una nuova mentalità per trasformare la preistoria in storia, la natura in coscienza».

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