Udine: Imu e Tasi, ecco chi paga. La prima rata entro il 16

UDINE. Il 16 giugno scade il termine per il pagamento dell’acconto di Imu e Tasi e, sebbene i titolari di prime case – a meno che non si tratti di residenze di lusso – siano esenti quest’anno da entrambi i tributi, sono ancora tanti i dubbi che preoccupano molti cittadini.
Se, infatti, i proprietari di abitazioni principali non di lusso (la maggior parte dunque) possono dormire sonni tranquilli, non si può dire altrettanto di tutti gli altri contribuenti, alle prese con la difficoltà di capire cosa e quanto pagare, soprattutto considerando che le due imposte, Imu e Tasi, vanno a colpire in maniera differente lo stesso bene.
La prima rata, pari al 50 per cento dell’importo annuo da versare, si paga sulla base delle aliquote stabilite dal Comune, rimaste invariate e sulle quali, per alcune categorie, sono state applicate agevolazioni e sconti previsti dalla legge.
Prime case e immobili di lusso
Le abitazioni principali non sono soggette alla tassazione delle due imposte, Tasi e Imu, a meno che non facciano parte delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, i cosiddetti immobili di lusso. In questo caso la tassa prevede un’aliquota al 2 per mille per la Tasi (l’anno scorso era al 2,2), alla quale si aggiunge il 4 per mille dell’Imu: in totale, dunque, i possessori di abitazioni che rientrano in queste tre categorie dovranno versare entro metà giugno un acconto del 50 per cento delle imposte, con un’aliquota totale del 6 per mille.
Tutti i casi riferibili a queste categorie d’immobili, come anziani e disabili in casa di riposo, casa coniugale assegnata al coniuge e immobili residenziali destinati alle forze di polizia, pagheranno la Tasi al 2 per mille e l’Imu al 4, con la possibilità di detrarre, per quest’ultima,fino a 200 euro se si tratta dell’abitazione principale.
Chi non paga la Tasi
Oltre alle prime case (non di lusso), non pagano la Tasi aree fabbricabili, altri immobili con categoria catastale diversa da quella a uso abitativo, alloggi sfitti, a disposizione, quelli dati in comodato e quelli locati a canone concordato o a canone libero. A queste tipologie si aggiungono gli alloggi sociali e le case popolari. I fabbricati rurali a uso strumentale dell’agricoltura pagano invece la Tasi all’1 per mille.
Aliquota ordinaria
Sono soggette alla tassazione ordinaria, ovvero all’aliquota dell’8,6 per mille, aree edificabili, terreni agricoli, immobili locati, immobili in locazione finanziaria o utilizzati direttamente per l’esercizio di attività imprenditoriali o professionali, immobili inagibili ma anche quelli abitativi nei quali risulta residente un contitolare.
A questi si associano gli immobili dati in comodato con contratto scritto e registrato - anche per lo svolgimento di attività istituzionali - o quelli a uso abitativo acquistati con le agevolazioni fiscali “prima casa”. Gli sconti
Altra novità di quest’anno riguarda le unità immobiliari concesse in comodato: se si tratta di parenti fino al secondo grado la tariffa rimane invariata al 7,6 per mille, se invece si tratta di figli o genitori è prevista un’agevolazione statale che riduce la base imponibile del 50 per cento, facendo scendere a 3,8 l’aliquota. Sconti previsti anche sull’affitto concordato, dove le aliquote si abbassano del 25 per cento.
Aliquota al 7,6 per mille
Pagano l’aliquota al 7,6 anche i laboratori per arti e mestieri utilizzati per attività imprenditoriale (esclusi quelli locati o concessi in comodato), gli immobili assegnati dal Tribunale dei minori al genitore affidatario come residenza del minore, nonché quelli di proprietà di cittadini italiani ma residenti all’estero, non locati. Infine, rientrano nello stesso “pentolone” anche gli edifici occupati da “incubatori certificati” e soggetti Ires che hanno ottenuto il bonus ricerca.
Aliquota al 9,8
A pagare di più, al 9,8 per mille, sono i proprietari di unità non locate, non utilizzate e non concesse in comodato, mentre è applicata la quota del 4 per mille alle case popolari e alle “start up”.
Le stime del Comune
Detto questo, il Comune, come spiega l’assessore al Bilancio Cinzia Del Torre, stima d’incassare con l’Imu 26,8 milioni di euro, di cui 17,2 milioni saranno restituiti alle casse statali come extra gettito. Sul fronte Tasi, invece, «non essendo più applicata sulla prima casa, le previsioni d’entrata sono di 150 mila euro, ma saranno versati 7,9 milioni di contributo compensativo dallo Stato», a coprire le mancate entrate dell’imposta. «Abbiamo deciso di mantenere le aliquote applicando le agevolazioni – precisa Del Torre –, non cambiando l’impostazione per non creare confusione ai cittadini. Per qualsiasi chiarimento gli uffici sono a disposizione».
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