Udine, la morte di Alice Bros a 16 anni: ecco chi è lo spacciatore arrestato

La Polizia ha tratto in arresto Jamil Shaliwal, il 24enne afghano che avrebbe ceduto la sostanza stupefacente alla 16enne di Palmanova stroncata da un’overdose in un bagno della stazione di Udine. Il giovane si trovava in Borgo stazione, in violazione sia di un precedente divieto di dimora a Udine, sia della misura di prevenzione del foglio via con divieto di ritorno in città
Alice Bros aveva 16 anni: il suo corpo senza vita è stato trovato in uno dei bagni della stazione di Udine
Alice Bros aveva 16 anni: il suo corpo senza vita è stato trovato in uno dei bagni della stazione di Udine

UDINE. Ha avuto tra le mani l’eroina gialla che ha ucciso Alice Bros. Dopo poco più di tre mesi è stato individuato.

Trovata morta a 16 anni nei bagni della stazione di Udine
Udine 5 ottobre 2018 binario 1 Petrussi foto Massimo Turco

La Polizia, nel pomeriggio di giovedì 20 dicembre, ha arrestato Jamil Shaliwal, il 24enne afghano che avrebbe ceduto la sostanza stupefacente alla 16enne di Palmanova stroncata da un’overdose in un bagno della stazione di Udine.

Dal giorno della tragedia, il 3 ottobre, gli agenti della Squadra mobile guidata dal vicequestore aggiunto, Massimiliano Ortolan, si sono dati da fare per trovare lo spacciatore.

L’intensa attività d’indagine, svolta in collaborazione con la Polfer di Udine, si è concretizzata nell’analisi delle telecamere di video sorveglianza della città, dei tabulati e dei contenuti dei telefoni dei ragazzi coinvolti, nonché delle numerose testimonianze offerte dai coetanei. Ieri il ragazzo che avrebbe consegnato l’eroina è stato fermato.

Alice uccisa a 16 anni nel bagno dall’eroina: è caccia a chi ha rifornito i ragazzi
Alice Bros aveva 16 anni: il suo corpo senza vita è stato trovato in uno dei bagni della stazione di Udine

Le evidenze raccolte hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere il provvedimento della misura cautelare in carcere nei confronti dell’indagato per i reati di cessione continuata di sostanza stupefacente e per morte della minore, quale conseguenza non voluta.

La misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Udine è stata emessa nel pomeriggio di giovedì 20 dicembre.

Ecco chi è lo spacciatore. Non si sa da dove l’abbia recuperata, quell’eroina, Jamil. Quello che è certo è che il giovane afghano era ben introdotto nel giro dello spaccio. Arrivato a Udine nel 2014, aveva fatto richiesta di asilo e nel 2015 aveva ottenuto il permesso di soggiorno per protezione sussidiaria.

Era un richiedente asilo regolare sul territorio nazionale: ottenuto il permesso, ma senza far parte di un progetto di accoglienza, si è trovato presto senza fissa dimora. Per guadagnarsi da vivere ha imboccato la strada della droga e ha iniziato a spacciare.

Prima hascisc e marijuana, poi eroina. Con numerosi precedenti alle spalle, non era un volto nuovo per gli agenti della Polizia. Proprio giovedì pomeriggio, quando è stata emessa la misura cautelare in carcere per i reati di cessione continuata di sostanza stupefacente e per morte della minore, (come conseguenza non voluta dal colpevole) il giovane afghano si trovava in stazione, in violazione del divieto di dimora a Udine e del foglio di via.

Il 3 dicembre, infatti, era stato fermato in stazione e arrestato, una volta sceso dal treno diretto a Udine da Mestre, insieme a un 27enne pachistano, che aveva con se 9 grammi di eroina. Per entrambi era scattato il divieto di dimora nel comune, poi puntualmente disatteso.

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