Udine, malore improvviso: muore a 49 anni

Il cuore di Lorenzo Moretti “l’alpino” si è fermato sabato mattina. Lascia un figlio di 12 anni. I funerali giovedì, 13 luglio
È stato colpito da un malore improvviso sabato mattina, nella sua casa di via Baracca. Un malore violento e fulminante di fronte al quale, purtroppo, non c’e stato nulla da fare.


Lorenzo Moretti, “l’alpino”, com’era affettuosamente chiamato dai colleghi, non c’è più. È mancato a soli 49 anni, lasciando nel dolore il figlio Gabriele, di 12 anni, nato dal matrimonio con Rossana, la compagna Anita, i genitori, i fratelli Alberto e Francesca e i tantissimi amici.


Lorenzo era nato a Udine il primo aprile del 1968 e aveva sempre vissuto in città, nonostante il lavoro lo portasse spesso in giro per l’Italia, impegnato nell’organizzazione degli eventi dell’agenzia Umana. Figlio di Lauro, primo direttore della Protezione civile regionale, e Albertina Pittiani, era l’ultimo dei tre fratelli, Francesca e Alberto. Aveva frequentato il Marinoni e, dopo essersi laureato in Scienze politiche a Trieste, aveva intrapreso la carriera militare, impegnato per diversi anni nell’esercito come alpino. Con il 157º corso alla scuola militare alpina di Aosta era diventato ufficiale istruttore, con il grado di sottotenente di complemento al battaglione Vicenza di Codroipo. Assegnato al glorioso 8° reggimento Alpini a Tarvisio aveva poi deciso di abbandonare l’esercito, ma era sempre rimasto in contatto con le penne nere, partecipando a incontri, appuntamenti e adunate.


«Gli alpini erano una sua grande passione – ricorda la sorella Francesca –, che portava nel cuore con orgoglio. Era molto presente in tanti gruppi, dove metteva sempre in campo il suo straordinario spirito di squadra».


Solare, socievole, attivo, espansivo ma allo stesso tempo riservato, «una persona umile, dinamica, con tanti interessi, generosa ed altruista – lo ricorda ancora la sorella –: si spendeva per gli altri, ce l’aveva nel sangue».


Da dieci anni direttore del consiglio pastorale di San Giuseppe, Lorenzo era molto credente e partecipava a molte attività della parrocchia, coinvolgendo anche i ragazzi. Legatissimo al figlio Gabriele, Lorenzo era molto affezionato anche alla nipote Maria e alla compagnia di amici che frequentava abitualmente. Entrato nel gruppo di “Umana” diciassette anni fa, nella filiale udinese, aveva creduto fortemente nella crescita dell’agenzia per il lavoro che all’inizio operava in sole quattro regioni tra le quali il Friuli e negli anni era entrato a far parte dell’area marketing, occupandosi dell’apertura delle nuove filiali della società in tutta Italia.


I colleghi lo avevano soprannominato “l’Alpino” non solamente per il suo passato da ufficiale nelle penne nere, «che orgogliosamente rivendicava in ogni momento, ma per la sua instancabile capacità di non darsi mai per vinto, per quella sua caparbia volontà». Per quel suo farsi amare da tutti, per quella sua abilità di fare squadra ed essere sempre pronto a dare una mano a chiunque ne avesse bisogno. «Era una colonna a cui appoggiarsi – sono le parole dei colleghi –, una straordinaria persona».


Giovedì, nella chiesa di San Giuseppe, familiari, parenti e amici si ritroveranno alle 17 per l’ultimo saluto, mentre domani alle 20.30 – sempre a San Giuseppe – sarà celebrato un rosario in sua memoria.


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