Udine mercati Srl taglia il Cda e i revisori

UDINE. Salvata dalla scure che ha tagliato le società partecipate non più funzionali all’attività del Comune, Udine mercati continua a costare troppo. Per giustificare la sua presenza, l’amministrazione di palazzo D’Aronco è costretta a ridurre i costi di funzionamento della Spa di piazzale dell’Agricoltura.
Lo fa riducendo i consiglieri d’amministrazione da cinque a tre, eliminando il Collegio sindacale e trasformando la società per azioni in Srl. Venerdì, la delibera di giunta sarà analizzata dalla commissione Bilancio per approdare in consiglio lunedì. «La struttura, le dimensioni e il volume d’affari della società - recita il documento - non sono tali da rendere necessaria la presenza di un organo di controllo collegiale».
Il caso di Udine mercati è noto da tempo. Non a caso, lo scorso anno, il sindaco, Furio Honsell, era pronto a dismetterla. A fronte di 10 mila 152 euro di utile registrato nel 2014, la Spa con tre dipendenti di cui uno assunto con contratto part-time e il direttore che percepisce 90.478 euro lordi l’anno, sosteneva un costo del personale pari a 201 mila euro. La situazione è rimasta più o meno invariata.
Tant’è che, sempre lo scorso anno, i dirigenti di palazzo D’Aronco non escludevano di affidare la gestione del mercato ortofrutticolo a un privato o di costituire una società completamente pubblica. Non senza aumentare il canone che la Spa versa al Comune da 150 a 350 mila euro l’anno. A lanciare il salvagente a Udine mercati è stata la legge Bertossi che equipara i mercati ai servizi pubblici.
Ora però è arrivato il momento di intervenire anche perché, se sarà approvata la nuova norma sulle partecipate, Udine mercati ha tutte le caratteristiche per rinunciare al cda e optare per l’amministratore unico. Le linee di indirizzo approvate dalla giunta Honsell, infatti, prevedono non solo il mantenimento della maggioranza del capitale e del capitale sociale pari a 160 mila euro, ma anche la possibilità di nominare un amministratore unico o di un cda con tre componenti che resterà in carica tre anni.
Prevede inoltre la possibilità di nominare un vice presidente e un organo di controllo monocratico, a cui affidare la revisione legale dei conti. Non è escluso che il cda venga affiancato da un organo tecnico, consultivo che avrà il compito di proporre e sottoporre piani amministrativi per migliorare l’efficienza dell’attività. Inevitabile la modifica dello statuto della società.
L’operazione prenderà il via non appena avrà superato il vaglio del consiglio comunale. La trasformazione della società da Spa a Srl è subordinata al voto favorevole di tutti i soci della società. Al voto del Comune di Udine (56 per cento) dovranno unirsi quelli del Consorzio operatori mercato agroalimentare Udine (25%), della Camera di commercio (10%), dell’Aster coop (6%), della Federazione provinciale Coldiretti (1%), della Confederazione italiana agricoltori (1%) e della Banca di Udine (1%).
Una volta effettuata la trasformazione societaria, Udine mercati dovrà decidere se ridurre in corsa il numero dei consiglieri di amministrazione da cinque a tre e proseguire con l’attuale cda, presieduto da Ferdinando Milano, fino a maggio, alla data in cui il vertice arriverà a scadenza naturale o se eleggere subito il nuovo vertice. Al momento la prima sembra la soluzione più probabile se non altro per consentire al sindaco di effettuare tutte le verifiche prima di indicare il nome del nuovo presidente.
I giochi sono in corso e tra le possibili riconferme pare scontata quella di Giuseppe Pavan in veste di rappresentante degli operatori. Per quanto riguarda la presidenza, invece, non è escluso che Milano passi il testimone a una donna. Il toto nomine, comunque, non esclude che a prendere il posto di Milano possa essere lo stesso Pavan.
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