La messa di Pasqua in Duomo, l’arcivescovo di Udine: «Cristo è risorto, noi siamo suoi testimoni»

L’omelia solenne di monsignor Riccardo Lamba. Annunciata l’apertura la riapertura della chiesa di Santa Maria di Castello, fissata per domenica 5 ottobre

Timothy Dissegna

“Cristo è veramente risorto. Cristo vive nel mio cuore”. Con queste parole cariche di intensità e speranza, l’arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba, ha concluso questa mattina, domenica 20 aprile, la sua omelia nella solenne messa di Pasqua celebrata in Duomo. Un invito forte, rivolto a tutta la comunità, a riscoprire il senso della Risurrezione come esperienza personale e collettiva, che deve spingere ogni credente a “una nuova corsa”, tornando nelle proprie case, famiglie, luoghi di studio e lavoro con il desiderio di essere testimoni della vita nuova portata da Cristo.

La giornata pasquale si è aperta con una celebrazione particolarmente toccante: alle 9 l’arcivescovo ha celebrato l'eucarestia nella casa circondariale di via Spalato, condividendo il messaggio con le persone detenute. Lo stesso spirito accompagnerà anche il Lunedì dell’Angelo, quando monsignor Lamba presiederà un’altra celebrazione nel carcere di Tolmezzo.

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Un momento della Veglia di Pasqua (Foto Petrussi)

Durante la liturgia in Cattedrale, ha preso la parola anche monsignor Luciano Nobile, parroco della Metropolitana, che ha annunciato un evento molto atteso: la riapertura della chiesa di Santa Maria di Castello, fissata per domenica 5 ottobre.

L’antica chiesa madre della città, chiusa da anni per restauri, sarà finalmente restituita alla comunità grazie anche alla benedizione dell’arcivescovo. “Non è solo un momento significativo per la parrocchia – ha detto Nobile – ma per tutto il Friuli”. Il parroco ha anche rivolto un appello affinché tutta la città si senta coinvolta nel contribuire a saldare i debiti rimasti per i lavori.

Nel pomeriggio, alle 17, la comunità si ritroverà nuovamente in Duomo per i Vespri solenni, presieduti da monsignor Lamba insieme ai parroci della città e alle religiose consacrate. Intenso anche l’impegno dei giovani, che hanno confezionato bottigliette di acqua santa come gesto di autofinanziamento per sostenere la loro partecipazione al Giubileo a Roma, in programma la prossima settimana, sempre accompagnati dal presule.

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