Udine, morto don Alcide Piccoli: aveva 102 anni
UDINE. Con i suoi 102 anni era il sacerdote più anziano della Diocesi. Si è spento nella notte di domenica 9 aprile, alla Fraternità sacerdotale di Udine, don Alcide Piccoli.
Originario di Coseano, celebrò la prima messa nel 1938 proprio nel suo paese natale. Fu poi cooperatore parrocchiale a Sedilis di Tarcento dal 1938 al 1955 e lì, durante l’occupazione dei tedeschi, rischiò la vita diverse volte.
Come ebbe più volte modo di raccontare fu accusato di aiutare i partigiani e di nascondere le armi in chiesa. Poi durante un bombardamento, insieme a un chierichetto, si salvò per miracolo gettandosi in un fossato.
Dal 1955 per due anni fu cappellano a Ronchis di Latisana, quindi a Pozzo di Codroipo dal 1957 al 1960. Nominato poi parroco di Lumignacco per alcuni mesi nel 1960 è nella comunità di Lauzacco e nel piccolo abitato di Persereano che esercitò il suo ministero pastorale per 48 anni, dal 23 giugno 1960 fino all'8 settembre del 2008. La sua figura è rimasta impressa in molti fedeli che tuttora lo ricordano con piacere.
«È stato una guida, un punto di riferimento importante», commenta il sindaco di Pavia di Udine, Emanuela Nonino. Mauro Di Bert, attuale vicesindaco e già primo cittadino del Comune, conosceva molto bene don Alcide, «dai tempi dell’asilo quando – racconta – era il mio parroco.
Era un personaggio, un uomo di immensa cultura, dotato di una lucidità mentale incredibile, in grado di parlare il latino in maniera fluente. Aveva un eloquio spaventoso. Era un piacere starlo ad ascoltare. Ha visto crescere generazioni di ragazzi.
Aveva una visione illuminata e nutrivo un grande rispetto per lui. Faceva rispettare le regole e si faceva valere. Tuttora ho l’immagine impressa di lui che in motorino ogni mattina andava a Udine per andare a trovare i malati».
A raccogliere il testimone dalle mani di don Alcide è stato Giordano Simeoni. «È stato al mio fianco per un anno prima di accasarsi alla Fraternità sacerdotale di Udine. Da lui – spiega il parroco – ho potuto apprendere molte cose.
Era un sacerdote vigile, molto fedele agli impegni presi, alla catechesi e alla predicazione. Era accogliente e affabile con tutti. Non restava chiuso tra le mura della canonica a tal punto che i fedeli dicevano sempre «L’ha detto don Piccoli, l’ha detto don Alcide». La sua parola era un dogma. E ha di sicuro lasciato un segno in tutta la comunità. È stato veramente una persona positiva».
I funerali saranno celebrati a Lauzacco oggi, mercoledì 12 aprile, alle 10.30, dall’Arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato.
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