Udine, nuove tensioni alla Cavarzerani: all'alba i migranti appiccano altri incendi. Disordini anche a Castellerio

Aggiornamento delle ore 9.30. Nella tarda serata di lunedì 3 agosto ci sono stati disordini all'interno della struttura di Castellerio, nel comune di Pagnacco. Un gruppo di cittadini migranti, rintracciati nella mattinata di lunedì 3 agosto dalle forze dell'ordine nelle zone di San Pietro al Natisone, Buttrio e Manzano, giunti a Castellerio a bordo di alcuni bus si sono rifiutati di trascorrere la notte all'interno delle tende allestite per la quarantena obbligatoria. La protesta è rientrata in breve tempo grazie al tempestivo intervento delle forze dell'ordine.
Aggiornamento delle ore 9. I carabinieri di Udine hanno individutato e fermato nelle prime ore di martedì 4 agosto un gruppo di otto stranieri, tutti pakistani. Si trovavano in città, in via Pozzuolo

Aggiornamento delle ore 8.30. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto per spegnere un incendio nella zona del dormitorio, non visibile dalla strada, dove peraltro, a seguito dei roghi appiccati lunedì, è anche crollato un pezzo del solaio in una zona adibita a magazzino.
Aggiornamento delle ore 7.30 (martedì 4 agosto). Nuove tensioni all'ex Caserma Cavarzerani di Udine, dopo la dura giornata di lunedì con arredi bruciati nel piazzale, cori di protesta e cordoni di protezione all'ingresso dell'ex caserma: lunedì 3 agosto, i migranti ospiti della Cavarzerani hanno protestato per la decisione dei sindaco Fontanini di prolungare di altre due settimane la quarantena all'interno della struttura di accoglienza. Di seguito gli aggiornamenti.
Replica all'alba di martedì 3 agosto con una ripresa della protesa al'interno della caserma con 500 immigrati in quarantena. I vigili del fuoco sono accorsi sul posto per nuovi focolai: gli immigrati hanno appiccato il fuoco a diversi materiali. Rin forzi anche dalla questura.
La giornata di lunedì 3 agosto
Aggiornamento ore 17.30. «I migranti stamani sono arrivati perfino a lanciare sassi sui mezzi della Protezione civile - denuncia Fedriga - Siamo di fronte a una vergogna assoluta: pretendo dal Governo che chi si è reso protagonista di questa vicenda perda qualsiasi diritto di fare domanda come richiedente asilo. Se ne devono andare via ora e senza discutere. Per gli altri, è confermata la zona rossa visto che è stato trovato ieri un nuovo positivo». «Nessuna mediazione, serve il pugno di ferro - ha ribadito il governatore Fvg nella diretta Fb -. Quanto accade è inaccettabile: vanno chiusi i confini e si devono rispedire indietro i migranti che giungono da altri paese europei: perché se anche le riammissioni sono aumentate, esse non sono ancora sufficienti. Serve per assicurare la legalità e la salute dei nostri cittadini. Il Fvg non molla e alzerà la voce contro situazioni vergognose che mettono a repentaglio la sicurezza della nostra comunità»
Aggiornamento ore 16. Il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, ha firmato una nuova ordinanza che prolunga fino al 15 agosto il divieto di entrare o uscire dall'ex caserma Cavarzerani. L'annuncio è arrivato sui social.
Aggiornamento ore 15. «L'allarme per la protesta alla ex caserma Cavarzerani è rientrato. Ora mi appresto a firmare l'ordinanza per il prolungamento della quarantena su tutta la struttura per altri 14 giorni, visto che la precedente scade oggi alle 24». Lo ha detto stamani il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, commentando la protesta dei richiedenti asilo (circa 500) ospitati nella ex caserma Cavarzerani alla periferia orientale del capoluogo friulano, già sottoposta a quarantena per 14 giorni.
Questo periodo era stato disposto con una ordinanza dello stesso Fontanini il 21 luglio scorso in seguito a tre test positivi al Covid-19 riscontrati tra i migranti presenti nella struttura. «Attendo un documento dall'azienda sanitaria e poi firmerò la nuova ordinanza a stretto giro», ha spiegato Fontanini, sottolineando che la decisione è, come la precedente, motivata dalla «necessità di tutelare la salute di tutti». Il primo cittadino ha fatto sapere che la «protesta dei migranti è rientrata, è stato bruciato un materasso, l'incendio è stato spento, e ora la prefettura ha coinvolto un vice imam affinché parli con gli ospiti della ex Cavarzerani e spieghi loro come stanno le cose». Il sindaco ha infine ribadito che «la quarantena è obbligatoria per chiunque entri in contatto con un positivo al Covid-19».
Aggiornamento ore 13.30. Si è concluso l'incontro in Prefettura a Udine. L'ordinanza, emanata il 21 luglio dal sindaco Fontanini che di fatto chiude la caserma Cavarzerani (qui il testo integrale), verrà prorogata per altre due settimane. L'assessore comunale alla sicurezza, Alessandro Ciani, ha anche annunciato il possibile trasferimento di quanti più migranti possibili in altre strutture, intervento sollecitato anche dalla Prefettura al Ministero dell'Interno.

Aggiornamento ore 13. Sulle rivolte alla Cavarzerani è intervenuto anche il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga: "Entrano illegalmente in Friuli Venezia Giulia e si permettono pure di fare rivolte se chiediamo la quarantena per tutelare la salute pubblica. I nostri cittadini sono stati chiusi a casa per settimane con grande senso di responsabilità, mentre immigrati entrati clandestinamente si ribellano. Faccio un appello al Governo sperando che ascolti: cacciateli subito al di fuori dei confini nazionali".
Aggiornamento ore 12.30. Dopo un primo momento di confronto, anche tramite l'intervento di Giovanni Belmonte, a capo della Divisione di polizia amministrativa, la situazione è tornata critica alla caserma Cavarzerani. Gli ospiti, ammassati dietro le ringhiere e dietro le sbarre, hanno iniziato a urlare e a protestare: "Aprite le porte, noi non siamo animali".
Arrivati a Udine anche il vicegovernatore Riccardo Riccardi e l'assessore alla sicurezza Pierpaolo Roberti.
Aggiornamento ore 11. Le tensioni sono cominciate giorni fa ma stamani sono state incendiate alcune suppellettili ed è stato necessario far intervenire i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Udine. Questi ultimi sono però ancora all'esterno della ex caserma poiché il portone principale è occupato da decine di manifestanti che non lasciano entrare nessuno. La zona è presidiata dalle forze dell'ordine; fino a questo momento non si sono verificati scontri. Dall'interno si alzano alte colonne di fumo causate dal fuoco appiccato ad alcuni materassi e altro materiale che si trovava nelle camerate.
Aggiornamento ore 9.30. Disordini questa mattina, lunedì agosto, all'ex caserma Cavarzerani. Sul posto ci sono le forze dell'ordine (polizia, carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile) a formare un cordone di sicurezza alle porte della struttura dove, già da questa mattina alle 9, gli ospiti si sono radunati per protestare.
I migranti hanno iniziato a lanciare sassi e hanno bruciato degli arredi nel piazzale. Una colonna di fumo si è levata dall'interno: le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco.
Secondo le prime informazioni, cinque migranti sono scappati. All'orifine della protesta le dichiarazioni del sindaco di Udine Pietro Fontanini che, di fronte alla positività di due ospiti, ha espresso la volontà di prolungare di altre due settimane la chiusura della Cavarzerani, dal 21 luglio dichiarata zona rossa.
Due cittadini stranieri sono risultati positivi, un romeno e il richiedente asilo politico pachistano accolto nell’ex caserma Cavarzerani a Udine. Non è il primo caso di coronavirus emerso nel centro di accoglienza già trasformato dal sindaco, Pietro Fontanini, in zona rossa.
Il primo cittadino oggi dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, prorogare il provvedimento per evitare che gli ospiti escano dalla struttura dotata, negli ultimi giorni, di impianto di videosorveglianza dagli operatori della Protezione civile regionale. Oggi la situazione sarà analizzata in Prefettura, a Udine.
Arrivi nella zona delle Valli. Intanto in mattinata i carabinieri hanno rintracciato 35 migranti tra Pulfero e San Pietro al Natisone. Altri venti migranti sono stati segnalati tra Buttrio e Manzano. I carabinieri sono intervenuti sul posto.

I nuovi arrivi si aggiungono alle dieci persone fermate nella notte tra sabato 1 agosto e domenica 2 agosto, sempre tra Buttrio e Manzano. A San Giovanni al Natisone i militari della Compagnia di Palmanova, assieme ai colleghi della locale stazione, hanno fermato nelle vicinanze della stazione ferroviaria cinque migranti, tutti minorenni, provenienti dall'Afghanistan: sono stati condotti al Civiform e al centro di accoglienza di Santa Maria La Longa.
A Manzano altri cinque cittadini pakistani, di cui un minore, sono stati rintracciati mentre camminavano a piedi lungo la statale 56: i maggiorenni sono stati condotti per il triage nell'ala del seminario arcivescovile Castellerio a Pagnacco dove poi saranno destinati alla quarantena fiduciaria.
Ad allertare le forze dell'ordine alcuni cittadini che hanno notato i due gruppetti di persone. Sul posto i carabinieri di Palmanova e Manzano.
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