Udine perde un altro pezzo della sua storia commerciale: chiude l’Emporio Tessuti

Emporio Tessuti chiuderà a fine aprile dopo 63 anni di attività. Da qualche giorno in via Poscolle sono iniziati i grandi sconti sulla merce per svuotare i locali, tra il grande dispiacere dei clienti che non avranno più un negozio di riferimento per i tessuti in centro città. La crisi e un settore del cucito che “tira” sempre meno hanno portato la famiglia Bidoia, originaria di Trieste, a prendere la triste decisione di abbassare per sempre le serrande del negozio udinese.
È una storia lunga quella di questa attività del cuore di Udine, che affonda le sue radici nel 1956 quando Umberto Bidoia e Antonio Abiati decisero di aprire un punto vendita anche nel capoluogo friulano, dopo quello giuliano. Si vendeva merce di stock in quel negozio di via Poscolle che tutti conoscono ancora come “Scampoli”, poi la qualità era aumentata passando a tessuti, tende e tessili anche di pregio. Nel 1957 fu mandato un “garzone” da Trieste, Bruno Grison, per chiudere il negozio che non stava andando come ci si aspettava: in poco tempo rilanció l’attività e rimase a dirigere il negozio fino al 1992, anno in cui andò in pensione. Una vita dietro al banco di via Poscolle quella di Bruno, che ancora oggi, andando a trovare i vecchi titolari, non ci pensa due volte a riordinare quello che trova fuori posto nel negozio.
«Arrivavo con la Topolino e da Trieste a Udine, in quegli anni, c’erano ancora i dazi, l’ultimo in piazzale XXVI Luglio – racconta lo storico responsabile del negozio –. La concorrenza era spietata ma tutte le boutique, le sartorie e gli atelier si rifornivano qui perché trovavano tessuto particolari: per non farsi vedere dalle clienti venivano nelle ore di pranzo, la sera e persino la domenica, ero sempre disponibile». Tutte le sarte sono passate almeno una volta da questo civico e, negli anni, la famiglia Bidoia – il negozio era poi passato al figlio Fulvio – si era allargata arrivando ad aprire sette punti vendita tra Trieste, Roma, Mestre, Fiumicello e Ronchi dei Legionari, oltre, naturalmente, a Udine.
Nel 2013 le attività sono passate ai figli di Fulvio, Edoardo, Erica ed Elena che ora gestiscono tre negozi. «Chiudiamo a Udine perché dopo anni di crisi per la città e per il settore il negozio non ce la fa più – sono le parole di Edoardo Bidoia –. Il tessuto, pur essendo noi rimasti tra i pochi negozi che lo vendono, è un articolo che va morendo. E anche la città, che ora sembra risollevarsi, ma vale solo per bar e locali e meno per negozi, non rappresenta più una piazza di mercato appetibile come un tempo», aggiunge il titolare.
A Udine, con la chiusura del negozio, rimarranno a casa cinque dipendenti ed è proprio a loro che va il pensiero della famiglia di titolari. «In questi anni penso a tutte le persone che hanno lavorato e sono passate di qua – racconta con nostalgia –, più di un centinaio con punte anche di 17 dipendenti nel negozio, uno fra tutti il nostro storico direttore Bruno Grison, che è stata una colonna portante del negozio».
A fine aprile, dunque, un’altra storica attività se ne andrà. «I clienti sono molto dispiaciuti, da quando lo hanno saputo ci hanno manifestato molto affetto», osserva il titolare rivolgendo anche un pensiero al commercio cittadino. «Il centro sta soffrendo, ha patito in questi ultimi anni – commenta –, non penso sia una questione di parcheggi, ma che molti preferiscono lasciare l’auto davanti a un grande magazzino o a un centro commerciale e scendere a fare compere lì, piuttosto che venire nei negozi del centro». —
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