Udine ricorda il sacrificio di 22 giovani partigiani FOTO

Schierata davanti al Coro popolare della Resistenza e alla lapide che in via Leicht ricorda il sacrificio di 22 giovani partigiani, c’era la Storia
Udine 24 aprile 2013 Scuola Percoto, commemorazione Partigiani di Borgo Villalta. © Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone
Udine 24 aprile 2013 Scuola Percoto, commemorazione Partigiani di Borgo Villalta. © Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone

UDINE. Schierata davanti al Coro popolare della Resistenza e alla lapide che in via Leicht ricorda il sacrificio di 22 giovani partigiani, c’era la Storia, quella con la maiuscola. Luciano Rapotez, alias Ivan durante gli anni della lotta per la Liberazione, ha le mani intrecciate dietro la schiena. Scruta dal suo completo blu quel popolo di giovani e meno giovani che dopo 68 anni si ritrova per celebrare la Resistenza, una lotta che lui ha vissuto sulla sua pelle. E li scruta con occhi di speranza.

Al suo fianco c’è Giovanni Spangaro, il “Terribile” delle battaglie in montagna e delle spole in città. Sorride, come sempre quando lo si incontra a una celebrazione della democrazia. È la manifestazione antifascista di borgo Villalta, un appuntamento organizzato dal gruppo giovani della sezione Anpi “Udine Città” per ricordare i 22 caduti del quartiere e Gianna Lizzero, la partigiana che per decenni è stata l’anima della celebrazione.

L’appuntamento è in via Leicht, proprio davanti all’istituto Percoto e lì si riunisce gran parte della giunta comunale. Il discorso ufficiale è affidato alla presidente della Commissione comunale pari opportunità e neo consigliera provinciale, Carmen Galdi: «La nostra democrazia e la nostra Costituzione sono figlie del sacrificio degli uomini e delle donne che hanno combattuto contro l’occupazione nazista e contro il fascismo. Anteposero il nostro futuro al loro, offrirono l’impegno e il coraggio, il cuore e la vita, affinché noi potessimo avere un cuore libero con cui vivere pienamente la nostra vita».

Non sono mancati cenni all’attualità, alla congiuntura economica e alla crisi politica. Un momento da vivere con lo stesso spirito dei partigiani della Resistenza: «Difficile pensare che chi non ha reddito e lavoro possa sentirsi libero – ha proseguito –, doloroso pensare a chi ha perso il lavoro e non ha credito sia giunto all’estremo gesto di togliersi la vita. Anche questo dobbiamo combattere oggi e questa è la forma di resistenza dei nostri giorni. È responsabilità sociale non tradire il sacrificio di chi ha speso la vita per un’Italia libera, giusta e democratica». Il corteo si è poi diretto verso via Anton Lazzaro Moro, per onorare il partigiano Orio, alias Giovanni Battista Periz, medaglia d’argento della Resistenza.

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