Abiti, vetro e siringhe: volontari in campo per fermare il degrado a Udine

Ripulita l’area da viale XXIII marzo a viale Palmanova. Impegnate decine di persone, raccolti venti sacchi di rifiuti

Edoardo di Salvo
Alcuni dei volontari che hanno ripulito l’area da viale XXIII marzo a viale Palmanova
Alcuni dei volontari che hanno ripulito l’area da viale XXIII marzo a viale Palmanova

Messaggio simbolico e aiuto concreto. Due concetti vicini all’ossimoro, ma a volte possono trovare un punto di incontro. È quanto accaduto nella mattinata di domenica, 12 gennaio, quando una quarantina di persone si sono riunite nella zona di viale Palmanova per raccogliere i rifiuti sparsi qua e là lungo le strade e le aree verdi.

L’attività è stata organizzata dall’ente no profit Plastic Free, insieme all’associazione degli studenti Erasmus di Udine (Erasmus student network).

Il risultato sono una ventina di sacchi pieni di spazzatura, riuniti nella zona del Boschete dai Guriuts. «Abbiamo in vigore un protocollo con il Comune e il luogo dove lasciare i rifiuti viene indicato da Net che nel pomeriggio passerà a ritirarli», spiega Daniele Bosca, referente di Plastic Free per il Friuli Venezia Giulia. «Non vogliamo sostituirci agli spazzini, il nostro è un tentativo di sensibilizzazione della popolazione al rispetto dell’ambiente».

Gli fa eco Stefano Bini, che per Plastic Free ricopre la carica di referente locale di Latisana: «Siamo amareggiati per come la gente tratta la città, in giro oltre alla plastica abbiamo trovato anche molto vetro e mozziconi di sigarette». Già perché il gruppo (diviso in quattro squadre, con l’area di intervento che spaziava dall’Aldi di Viale XXIII Marzo, fino a viale Europa Unita, e verso sud su viale Palmanova) ha raccolto vario genere di rifiuti. «Abbiamo trovato anche calzini, guanti, siringhe e addirittura un cestino per biciclette» racconta Lorena Leccese di Esn.

Proprio la collaborazione con l’associazione studentesca è una delle novità della mattinata: i due enti sono entrati in contatto nei giorni scorsi tramite i social, e la collaborazione ha permesso a diversi universitari di dare una mano. Tra questi ci sono anche Johanna e Dora, arrivate a Udine da Germania e Francia: «Sono venuta perché credo che queste attività siano parte integrante dell’esperienza Erasmus» sottolinea la ragazza tedesca. Oltre ai popoli, il prendersi cura del territorio è un’attività che riunisce anche le generazioni. È il caso di Marco Tollon, che è venuto con la figlia Viola, di 9 anni, la più piccola del gruppo. «Bisogna dare l’esempio ai bimbi. Mio padre puliva le strade con il gruppo Alpini, e anni dopo sono qui con mia figlia».

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