Udine, rivoluzione in Comune: ecco il gruppo filo-Cecotti

Castiglione, Aziz e Sandra pronti a traslocare dal Pd e Sel in un nuovo soggetto politico. I tre guardano agli autonomisti, ma il capogruppo di Sinistra e libertà punta ai civatiani
Udine 16 gennaio 2015 Consiglio Comunale e discussione del "Caso Giacomello". Il PD si schiera dalla parte del Vice Sindaco e il sindaco Honsell prende le sue difese. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 16 gennaio 2015 Consiglio Comunale e discussione del "Caso Giacomello". Il PD si schiera dalla parte del Vice Sindaco e il sindaco Honsell prende le sue difese. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. Lamentano di non essere stati coinvolti nelle decisioni assunte dalla giunta e dal sindaco tant’è che non vedono una prospettiva credibile per il dopo Honsell. Tra i banchi della maggioranza di palazzo D’Aronco il malumore che serpeggia da tempo sta per sfociare in un nuovo gruppo consiliare al quale stanno lavorando il socialista Andrea Castiglione, il Dem Hosam Aziz e Andrea Sandra di Sel.

Un nuovo soggetto che guarda con interesse al movimento di Cecotti e che continuerà a sostenere il sindaco Honsell. Una mossa destinata a scompigliare la maggioranza, indebolire il Pd e disturbare il primo cittadino.

Gli incontri tra i tre consiglieri nelle ultime ore si sono fatti più frequenti, l’obiettivo è ufficializzare il nuovo gruppo nella seduta del consiglio comunale del 29 giugno o al massimo a luglio. Premesso che nel mirino c’è «il metodo poco collaborativo dell’amministrazione Honsell», uno dei nodi da sciogliere è decidere se aderire o meno al movimento di Cecotti nei confronti del quale ci sono già alcuni distinguo.

«Personalmente ho fatto una chiacchierata con Saro e il progetto mi pare interessante perché vuole partire dal territorio e dagli amministratori» ammette il socialista Castiglione ponendo tre condizioni per aderire all’operazione: continuare a far parte della maggioranza senza astio, non chiedere poltrone in cambio, tant’è che Castiglione si dimetterà anche da presidente della commissione Cultura, e creare un gruppo che nel 2018 sia in grado di garantire una prospettiva alla città. «Se non sarà così - spiega Castiglione - verrà meno il mio interesse per il progetto».

Leggermente diversa la posizione di Sandra, l’unico rappresentate di Sel che pur avendo avuto un ruolo nella scrittura nel programma di Honsell ora si trova senza alcun peso all’interno del centrosinistra. «Condivido la posizione di Castiglione, ma questa nostra iniziativa nasce anche dalla constatazione che la componente di Sinistra della maggioranza è trascurata.

Abbiamo contribuito alla scrittura del programma del sindaco, dandogli un’impronta di Sinistra, ma è in quell’impronta che riscontriamo la mancanza di seguito da parte del sindaco il quale ha tracciato una linea netta» spiega Sandra riscontrando la linea netta anche nella nomina del neo assessore ai Lavori pubblici Pierenrico Scalettaris.

«È stato - insiste Sandra - il segno tangibile della linea di distinzione rispetto all’impronta di Sinistra che abbiamo contribuito a dare». Per quanto riguarda invece il movimento di Cecotti, Sandra ammette che il progetto autonomista attira principalmente Castiglione io, aggiunge, «non so molto bene di cosa si tratta, mi attira di più l’ipotesi di collaborazione che sta nascendo tra noi e i civatiani che in città sono una realtà importante con molti giovani al seguito.

«Non diciamo di no a Cecotti - conclude Sandra - però non è il nostro orizzonte prioritario». Distinguo, questi, ancora al centro dei confronti tra le tre anime dell’operazione che, se effettivamente andrà in porto, penalizzerà soprattutto il Pd. Il partito di Renzi, infatti, rischia di perdere due consigliere anche se Castiglione in tasca ha la tessera del Psi non certo quella del Pd.

Nel gruppo dei Dem, però, alcuni civatiani stanno valutando l’operazione con un certo interesse, non è escluso infatti che in futuro ci possano essere altre fuoriuscite. Senza contare che se gli assessori Del Torre e Scalettaris si dimetteranno da consiglieri tra i primi dei non eletti c’è Claudio Galluzzo il quale ha già fatto sapere che se entrerà in consiglio non siederà tra i banchi del Pd. Innovare, invece, resta più compatta di sempre.

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