Udine sfiora i centomila: più 548 stranieri dal 2010
Continua la crescita della popolazione grazie agli immigrati nonostante gli effetti della crisi. Un quarto della popolazione ha oltre 65 anni, i minori non italiani sono al 20% del totale.
UDINE. A piccoli passi verso quota 100 mila. Udine, sia pur lentamente, continua a crescere, ma l’aumento di popolazione lo si deve praticamente tutto agli stranieri, anche se il loro incremento non segue più il vertiginoso trend di qualche anno fa. A dirlo sono le rilevazioni dell’ufficio statistica del Comune.
Dunque, siamo in 99.756. Al 30 aprile scorso gli udinesi risultano 324 in più rispetto allo stesso mese del 2010, ma sono soprattutto i cittadini immigrati a crescere di numero, e precisamente di 548 unità, raggiungendo quota 13.676, che corrisponde al 13,7% della popolazione.
Evidentemente la pesante crisi economica e di conseguenza occupazionale non è bastata a scoraggiare i nuovi arrivi da oltre confine, ma c’è un altro dato da tenere presente, come tengono a sottolineare gli addetti che a palazzo D’Aronco si occupano dei calcoli statistici mensili sull’andamento della popolazione residente: la componente straniera solo in parte proviene dall’estero, risultano anzi più intensi i movimenti da e per gli altri Comuni. Come dire che sono aumentati i trasferimenti anche all’interno della nostra provincia quasi esclusivamente proprio per motivi di lavoro.
Dieci anni fa, nel 2001, gli immigrati a Udine non superavano le 5.200 unità, corrispondenti al 5,43% dei residenti, mentre nel 1991 la loro incidenza non raggiungeva neppure l’1%: erano infatti 856. Quanto alle cittadinanze, la romena si conferma di gran lunga la più rappresentata oltre 2.500 cittadini, seguita dall’albanese (quasi 2200). Al terzo posto è balzata la comunità ghanese, staccata dalle precedenti in virtù di 1.189 iscritti, seguita da quella dell’Ucraina, aumentata vistosamente negli ultimi tempi e di cui il migliaio circa di rappresentanti è per la quasi totalità donne.
Per tornare alla popolazione in generale, i dati del Comune confermano anche per aprile un poco incoraggiante saldo naturale negativo: è pari a -29, differenza tra i 77 morti e i 58 nati nel mese. Quello che porta il segno positivo è il saldo migratorio: +71, dovuto ai 322 nuovi iscritti meno 251 cancellati perchè trasferiti altrove. Sempre in riferimento ad aprile, giusto riportare anche che sono stati celebrati 24 matrimoni, di cui 20 con rito civile e solo 4 con rito religioso, mentre le unioni miste sono state 5.
Ma è interessante, per farsi un’idea di come Udine si stia trasformando, leggere nel dettaglio i numeri dei residenti distinti per classi di età. Sono 11.709 i nostri concittadini dai 0 ai 14 anni e tra questi 2.573 stranieri, il che significa oltre il 20%, incidenza dovuta chiaramente anche alla maggiore prolificità di molte delle famiglie di provenienza non italiana. Nei prossimi anni c’è da aspettarsi un ulteriore aumento dei figli degli immigrati iscritti alle scuole per l’infanzia e primaria.
Udine vede la fascia di cittadini dai 15 ai 39 anni rappresentata da 27.453 residenti, mentre in quella dai 40 ai 64 figurano 36.002 persone. Ben 24.592 udinesi hanno più di 65 anni, con un vistoso divario tra maschi (circa 9.500) e femmine (più di 15 mila). Tra gli ultraottantacinquenni le donne sono quasi il triplo (3.104) degli uomini (1.181). E alla voce anziani gli immigrati non contribuiscono di certo essendo in tutto 338. Udine, è evidente anche dall’immagine che emerge da questi dati, è sempre più vecchia.
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