Udine, un nuovo rifugio per cento gatti e duecento cani

Il nuovo parco rifugio per animali di via Gonars è stato ultimato. Dopo anni di attese e duro lavoro il sogno dell’Enpa diventa realtà. Una superficie nuova, di proprietà, acquistata con un contributo regionale ma soprattutto grazie alla generosità di molti benefattori. La sezione provinciale di Udine dell’Ente nazionale protezione animali, infatti, dallo scorso febbraio ha cambiato sede, spostandosi nel terreno di fronte al Rifugio del cane, al civico 107.
Un’area di cinque ettari ma, per il momento, ne saranno utilizzati soltanto tre, che ospiterà (come previsto dalla legge regionale 20 dell’11 ottobre 2012) fino a 200 cani e 100 gatti. Esemplari di età compresa fra i 6 e i 14 anni trovano casa in 30 comodi box di 42-46 metri quadrati, accuditi da circa 35 volontari.
«La struttura è stata finanziata per l’80 per cento da donazioni», spiega la presidente dell’associazione Elena Riggi. «Finalmente abbiamo un terreno nostro a vita che ci permette di garantire agli animali un futuro. I cinque padiglioni dedicati ai cani sono già in uso, adesso stiamo lavorando per completare, entro metà dicembre, i gattili, le aree di sgambamento e la viabilità interna. Entro il 2020 inaugureremo e in quell’occasione dedicheremo uno dei padiglioni a una signora, recentemente scomparsa, che ha destinato il suo lascito alla nostra onlus. Poi ne costruiremo altri tre, dove in futuro potremo accogliere i cuccioli che arrivano da sequestri. Per loro è necessario riservare un certo spazio perché il 99 per cento delle volte arrivano malati e non li possiamo unire agli altri».
Per l’entrata dei cani adulti sequestrati, invece, la cosa cambia: «Non hanno bisogno di essere messi in isolamento, possono stare con gli altri facendo però attenzione. Questo perché fintanto che l’animale non viene confiscato rimane del suo legittimo proprietario e noi siamo responsabili della sua custodia in via temporanea» aggiunge il vice presidente Mario Pagnutti.
Attualmente nella struttura sono ricoverati 70 cani. Alcuni reduci da sequestri, altri da maltrattamenti e altri ancora da aggressioni. In crescita il ritiro di proprietà e, fortunatamente in calo quello per abbandono. Trovano posto anche i cani “morsicatori”, con problemi comportamentali, che sono seguiti in un percorso di rieducazione. «Tutti i cani possono mordere, al di là della razza e della grandezza. Bisogna capire il contesto familiare e sociale e cosa li ha scatenati – osserva Riggi –. Meritano una seconda possibilità».
La struttura di via Gonars sarà la più grande del Nordest e permetterà anche di realizzare attività formative. Di prossima implementazione un’area di sgambamento recintata, dotata di parcheggio e aperta a tutti, nonché una clinica veterinaria, inizialmente per gli ospiti della struttura e poi anche a servizio dei privati cittadini. «Tutto questo è possibile grazie al continuo contributo e alla generosità della gente. Abbiamo fatto tutto senza mutui e finanziamenti, e se continueranno a sostenerci potremo crescere ancora – evidenziano Riggi e Pagnutti –. La generosità unita al volontariato sono le colonne portanti: l’obiettivo è quello di far star bene gli animali in questa casa temporanea in attesa che ne trovino una vera e possano vivere felici la loro seconda vita».
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