Udine, via Partistagno “chiusa” ma molti continuano a parcheggiare: «È privata, non si entra»
I residenti hanno messo cartelli e transenne per scoraggiare gli automobilisti a lasciare le loro vetture in sosta selvaggia

Udine 2 Maggio 2018. Transenna in via Partistagno. © Foto Petrussi
«Si declina ogni responsabilità per danni su persone e/o cose». A leggerlo così sembrerebbe più un messaggio intimidatorio che un cartello informativo, ma quello che compare sulla transenna all’imbocco di via Partistagno è solo l’ultimo degli innumerevoli tentativi da parte dei residenti per cercare di limitare l’ingresso e la sosta selvaggia nella loro strada di proprietà. Già, perché la via che si affaccia e incrocia via Colugna, non troppo distante dal parcheggio a pagamento e dall’ingresso del padiglione 8 di Medicina interna, è una strada privata e dunque, alle persone non autorizzate, non è consentito l’accesso.
Sosta selvaggia a Udine, i residenti mettono le transenne: "Qui non si può parcheggiare"
Da qualche giorno è ricomparsa la transenna con appesi i divieti e un documento del Comune in cui viene indicata la proprietà, con il conseguente divieto di ingresso e sosta e, a breve, anticipano i residenti, non si esclude la possibilità di installare una sbarra elettrica per mettere un punto alla situazione. Litigi, auto danneggiate, discussioni, parolacce e anche qualche multa scappata nonostante non si tratti di una pubblica via hanno esasperato i residenti, che non sono più disposti a sopportare “invasioni” da parte di altre persone, a maggior ragione se maleducate e poco rispettose delle prescrizioni. «Qui è come il far west – commenta un abitante –, non ci sono regole e manca un minimo sia di civiltà che educazione. Multe non ne danno perché i vigili non vengono, è comodo a due passi dall’ospedale – prosegue – e nessuno si fa troppi problemi, vedono i cartelli, se ne infischiano e proseguono a parcheggiare alzando le spalle». Pazienti, visitatori, accompagnatori, ma anche dipendenti dell’ospedale e qualche vicino di casa che, non trovando parcheggio nella via parallela, opta per via Partistagno, raccontano sempre i residenti.
«La situazione è tragica – commenta un’altra signora che abita nel condominio della via –, decisamente peggiorata a seguito dei lavori in corso per la realizzazione del nuovo ospedale. Siamo stufi della gente che litiga e si infuria appena uno di noi si permette di fare osservazione sulla proprietà privata – prosegue la signora – e se qualcuno dovesse cadere o farsi male dovremmo essere noi a rispondere. I cartelli sono chiari, ce ne sono due – si sfoga ancora –, e se qualcuno non se ne accorge molti altri lo sanno bene ma non ci badano».
Oltre al fastidio di non trovare parcheggio sotto casa, i residenti di via Partistagno chiamano in causa la sicurezza e l’usura del sedime: il continuo passaggio di auto rovina la strada e sono i residenti che devono poi sborsare per riasfaltare e occuparsi della manutenzione.
«Se c’è scritto proprietà privata, lo insegna l’intelligenza e il buon senso che evidentemente non si può entrare – commenta Riccardo Ambrosi –: qui invece arrivano, entrano e parcheggiano e anche se glielo si fa notare non se ne vanno. Spesso – prosegue – ci siamo trovati con danni alle auto, e non provocati da persone che abitano qui. Se carabinieri, vigili e polizia non vengono, tantomeno il carro attrezzi, che cosa facciamo? Se una persona si fa male o se qualcuno entra e commette un danno chi paga? ». E nemmeno le ronde degli abitanti, che vagano come “sergenti” agguerriti presidiando il territorio e minacciando la chiamata al carro attrezzi, sono in grado di intimidire gli automobilisti più disubbidienti.
«Un giorno abbiamo contato le auto ed erano più di 200 quelle che avevano fatto ingresso – specifica ancora Ambrosi –, poi alle ore di pranzo e cena i residenti rientrano e non trovavano parcheggio, non solo per colpa di persone che vengono all’ospedale o a trovare pazienti, ma anche dipendenti della struttura. Una cosa davvero imbarazzante e un problema per chi abita qui, al quale si può trovare soluzione installando una sbarra elettrica, per cercare di limitare l’ignoranza e l’inciviltà delle persone». Le firme sono già state raccolte, ma la spesa dovrebbe essere affrontata solo da una parte dei residenti, quelli che non hanno un parcheggio di proprietà. Una cosa è certa: nessuno di loro ha intenzione di arrendersi e, promettono, «ci batteremo perché i nostri diritti vengano rispettati».
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