Udine, viaggio nell’ex palazzina Liberty in mano a spacciatori e clandestini

Blitz della polizia locale: controlli nell’edificio di viale Europa Unita sorto dal recupero di casa Burghart. C’erano siringhe usate, giacigli improvvisati, deiezioni e rifiuti di ogni tipo

UDINE. Blitz della polizia locale, giovedì 7 novembre, nell’edificio residenziale e commerciale di viale Europa Unita 91 derivante dal recupero dell’ex casa Burghart, palazzina Liberty di fine Ottocento che fu sede di una ditta di spedizioni.

L’intero complesso, di recente realizzazione (il cantiere è terminato nel 2011), è tuttora disabitato e oggetto di una procedura fallimentare e, col tempo, è diventato un covo di spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti, nonché rifugio di persone in cerca di un riparo per la notte.



Lo dimostra la situazione di degrado trovata dagli agenti del Comando di via Girardini intervenuti, insieme all’assessore alla sicurezza Alessandro Ciani, per dare il via alle operazioni di pulizia e messa in sicurezza, con la conseguente chiusura di tutti gli accessi tramite grandi pannelli in compensato e spranghe di ferro posizionate dagli addetti della ditta Tilatti.



I vigili hanno rilevato la presenza di decine di siringhe usate gettate qua e là, era pieno di pezzetti di carta stagnola usati per scaldare l’eroina, una porta blindata (al primo piano) era stata buttata giù, c’erano deiezioni e sporcizia ovunque, nonché rifiuti di ogni genere, anche nel giardino e nei parcheggi sotterranei, dove vi sono circa 240 posti auto e dove erano stati improvvisati alcuni giacigli di fortuna fatti con grandi cartoni.



L’intervento, cominciato intorno alle 7, è andato avanti per diverse ore. Il grande condominio si articola oggi su quattro piani (mentre in passato la struttura era di soli due piani) e tre scale. In tutto ci sono 48 unità abitative, tra appartamenti e negozi. Sono rimasti, così com’erano un tempo, i portoni in legno intagliato che meriterebbero un restauro.

Il complesso residenziale di pregio, come spiega il Comune in una nota,«non è mai stato adibito alla propria destinazione d’uso abitativa e commerciale a causa del fallimento della proprietà, con sede a Imola, avvenuto nel 2013. Da quel momento l’edificio è diventato la dimora di senzatetto, spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti.

All’interno dell’edificio, non solo nelle parti comuni, ma anche in uno degli appartamenti la cui porta è stata abbattuta, e nei garage gli agenti della polizia locale, accompagnati da due agenti della Questura di Udine, hanno infatti trovato siringhe usate, strumenti per la preparazione delle dosi di eroina e per il consumo di crack, rifiuti di ogni genere, resti di cibo, giacigli improvvisati».

Dietro a quest’operazione di messa in sicurezza ci sono circa dodici mesi di lavoro e procedure burocratiche. Gli uffici della polizia locale, infatti, si sono attivati già nell’ottobre dello scorso anno, tenendo i contatti con il curatore fallimentare e il tribunale. Alla fine, tra ingiunzioni e autorizzazioni, ieri è scattato l’intervento.

«Finalmente – ha commentato l’assessore Ciani – stiamo ponendo fine all’assurdità di uno stabile di pregio, nuovo e situato in pieno centro che invece di essere abitato da famiglie e persone per bene, come vorrebbe il buonsenso è stato per anni la residenza di venditori di morte.

Ritengo tuttavia che, anche a fronte del degrado che oggi ci siamo ritrovati di fronte e ai danni che negli anni sono stati fatti, il complesso risulti, a livello infrastrutturale, in buono stato, come dimostra la facciata esterna, guardando la quale nessuno immaginerebbe mai le condizioni igieniche dell’interno.

Il fatto poi che tutti gli appartamenti, tranne uno, siano ancora chiusi dimostra che i danni sono stati fatti solo nelle parti comuni. Mi auguro quindi che lo stabile trovi presto un nuovo acquirente e che possa tornare nella disponibilità della cittadinanza, rappresentando un nuovo passo verso il definitivo ritorno dello splendido Quartiere delle Magnolie alla sua storica signorilità».

Nei prossimi mesi tutti gli appartamenti dovrebbero essere messi all’asta. –


 

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