Ufficio irraggiungibile: il colloquio si fa al bar

UDINE. Il Centro per l’impiego di Cividale non è accessibile ai portatori di handicap. E il colloquio per l’iscrizione al collocamento mirato si svolge al bar. La compilazione dei documenti, invece, avviene in auto. È accaduto a una donna friulana – L.V. le sue iniziali –, costretta sulla sedia a rotelle dopo un incidente per cui l’iscrizione alle liste di collocamento si è trasformata in una prova di resistenza.
«L’ufficio di Cividale è in affitto – spiega l’assessore competente, Leonardo Barberio – e per cambiare serve il nulla osta della Regione». Il servizio infatti è gestito dalla Provincia, ma presto (probabilmente entro l’anno) ritornerà in capo alla Regione.
I lavoratori iscritti nelle cosiddette liste di collocamento mirato (disabili e in alcuni casi orfani, vedove e profughi) per candidarsi a un’offerta di lavoro devono «presentarsi entro cinque giorni dalla pubblicazione dell’annuncio nel Centro per l’impiego di residenza e compilare la domanda su apposito modulo.
La firma dov’essere autenticata nei termini di legge», ecco le regole per il collocamento mirato, così come riportate nella pagina dedicata all’interno del sito internet della Provincia. Firma autentica e di persona.
L. V. decide di chiamare l’ufficio di Cividale per un appuntamento. Ed ecco la prima sorpresa: «Il personale era desolato – spiega –, ma per me è impossibile accedere al Cpi. E quindi, come era già accaduto per altri disabili, il colloquio si sarebbe dovuto svolgere al bar». Il giorno successivo, la donna va a Cividale, accompagnata da un familiare e sostiene il colloquio... fra cappuccino e brioches. Situazione paradossale a parte, il colloquio va bene.
A sorpresa arriva il secondo problema: ci sono le carte da firmare e i documenti da compilare. «Non era il caso di farlo al bar, servivano informazioni personali – spiega la giovane mamma –. E così siamo andati nella mia auto. Almeno lì abbiamo potuto tutelare la mia privacy».
La provincia di Udine ha dieci centri per l’impiego, più due sportelli a Manzano e Lignano. Di questi, otto a norma. Tre problematici (tutti nel Basso Friuli) e uno (quello di Cividale) inaccessibile. Tutti in locazione.
Il Cpi di Latisana ha «un accesso regolare, ma è da verificare il contratto del Comune per il montascale perché la ditta non è puntuale nell’assistenza in caso di guasti e sostiene che la pedana sia talmente vecchia da non riuscire più a trovare i pezzi di ricambio. Andrebbe sostituita completamente», spiega Barberio su indicazione degli uffici.
Il Cpi di Cervignano è accessibile al pubblico, ma non al personale. «Su questo punto c’è già stato il parere negativo della Regione che non vuole impegnarsi in quanto esiste già un accesso», spiega Barberio. A Lignano, c’è un problema marciapiede. Perché se l’ufficio ha installato una rampa ad hoc, manca il collegamento con la strada.
«La competenza sui Cpi è passata una decina d’anni fa dalla Regione alla Provincia – ricorda Barberio – e ora ci troviamo nella situazione opposta con una competenza a tempo. Sarebbe dovuta ritornare in capo alla Regione a settembre, ma probabilmente la data slitterà a dicembre. Come per tutti i Cpi, il locale di Cividale è in affitto. Cercare un’altra struttura potrebbe essere fattibile, ma la spada di Damocle del passaggio di mano del servizio Lavoro non aiuta».
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