Ultraleggero precipitato, la ricostruzione dell'incidente: "C'era tanto vento variabile"

Bandiera a mezz’asta, velivoli dentro gli hangar, rigorosamente chiusi dalle cancellate. Il giorno dopo la tragedia costata la vita ad Alessandra Freschet, 15 anni, e a Simone Fant, 31, che pilotava il Fly Synthesis Storch, schiantatosi in un uliveto a ridosso della pista di Casali Pasch, è quello del “silenzio e del rispetto”, come spiega il presidente dell’associazione che gestisce l’aviosuperficie, Aimaro Agostino. «Simone era un pilota esperto, ha cominciato da giovanissimo qui da noi - spiega Agostino - e da tempo faceva da istruttore per questi voli di ambientamento, che servono ai ragazzi dell’istituto aeronautico a prendere confidenza con i velivoli». Qualcosa lunedì 2 settembre è andato storto, però. «C’era una formazione temporalesca non forte, il vento era diventato variabile - riprende il presidente del sodalizio -. A quel punto abbiamo deciso di sospendere l’attività richiamando i due aerei che erano ancora in volo»

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