Un altro caso di targhe clonate: era in Friuli, multato a Milano

Ancora un presunto caso di targhe clonate, questa volta a Sacile 
FOTO SIMBOLICA SUL TEMA DELLE MULTE AGLI AUTOMOBILISTI (ALBERTO CATTANEO, MILANO - 2013-08-21) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
FOTO SIMBOLICA SUL TEMA DELLE MULTE AGLI AUTOMOBILISTI (ALBERTO CATTANEO, MILANO - 2013-08-21) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
SACILE. Dopo la dipendente pubblica che ad aprile avrebbe commesso un’infrazione a Napoli, scatta un nuovo presunto caso di targhe clonate a Sacile.


Questa volta a finire ingiustamente nel mirino dei vigili è Davide Peruch, dell’omonimo studio contabile della cittadina sul Livenza. Secondo un verbale recapitato a casa dell’uomo, lo stesso avrebbe sostato in una zona vietata nel tardo pomeriggio del 6 maggio. Il problema è che la trasgressione sarebbe avvenuta non a Sacile ma in piazzale Aquileia a Milano. Documenti alla mano, Peruch può dimostrare che a quell’ora si trovava con clienti in Friuli, impegnato in un sopralluogo di lavoro. In ogni caso il modello di auto riportata nella contestazione non corrisponde a quello a lui intestato. Scontato quindi il ricorso al prefetto del capoluogo lombardo per chiedere l’annullamento dell’atto.


Anche il professionista ha deciso di informare per precauzione i carabinieri perché c’è il timore che i tanti casi che stanno succedendo in queste ore nel Pordenonese siano legati a fenomeni di clonazione di targhe. Solo lunedì scorso era stata infatti una giovane a vedersi addebitata un’infrazione da Napoli. La settimana prima una signora di Maniago aveva ricevuto la notifica di ben due multe, sempre da Napoli. Un altro caso a San Vito era seguito di qualche mese all’episodio di un commerciante di Sacile a cui era stata effettivamente doppiato il contrassegno del furgone aziendale: lo si è scoperto grazie a un verbale della polizia di Ciampino e a un’indagine della Procura della Repubblica di Roma che ha portato all’individuazione di una vasta rete di truffatori.


Il netto aumento di questi fenomeni è sicuramente legato all’entrata in scena dello speciale scanner, da qualche mese in dotazione alle forze dell’ordine. Grazie al dispositivo, gli agenti sono in grado di scoprire in pochi secondi se quel mezzo sia assicurato e revisionato. Gli inquirenti temono quindi che sul territorio nazionale stiano circolando veicoli fuori norma ma formalmente non riconoscibili dallo scanner.


Ritorna a farsi quindi strada l’ipotesi di basisti in Friuli che segnalerebbero alla banda le targhe di persone rispettabili e quasi sicuramente in regola con il collaudo e la copertura assicurativa.


©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto