Un altro miracolo friulano: In Centro Italia rinasce la scuola di Sarnano

Lunedì 8 maggio verrà posata la prima pietra. Cantiere chiuso entro agosto a tempi di record. L’opera costerà un milione e mezzo: un terzo della spesa coperta dalla raccolta fondi

UDINE. La corsa verso il piccolo, grande miracolo procede spedita. Lunedì mattina sarà posata la prima pietra della nuova scuola dell’infanzia di Sarnano, in provincia di Macerata, adottata dalla Regione Fvg che ha scelto di contribuire alla ricostruzione del Centro Italia terremotato intervenendo sull’istituto scolastico reso inagibile dalle scosse.

L’associazione temporanea d’impresa che si è aggiudicata l’appalto da 1, 5 milioni di euro avrà quindi 116 giorni per portare a termine il cantiere e se tutto andrà come sperano l’amministrazione regionale e i vertici della protezione civile l’edificio sarà consegnato il 31 agosto. In tempo utile per l’inizio del nuovo anno scolastico, come promesso dalla presidente Debora Serracchiani.

E dall’assessore alla Pc, Paolo Panontin, che ha rivolto il suo plauso alla struttura della protezione civile: «Ha accettato con noi la sfida e al momento devo dire che ha fatto i miracoli.

Pensiamo solo che nell’arco di una settimana la vecchia scuola è stata demolita, che i lavori sono finiti due giorni fa e che la ditta aggiudicataria lunedì inizierà i lavori di costruzione».

La materna potrà contare su 1.280 mq divisi su due piani e sarà quasi del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici (per un potenza di 40 kw), di un sistema di batterie per l’accumulo (25 kw) di un impianto geotermico a 10 aghi.

Dai 30 mila euro di costi di riscaldamento, il Comune di Sarnano ne spenderà in futuro appena 3. 500. Corrente elettrica compresa.

È l’ennesimo regalo del Fvg, che come detto si prepara a dare il via lunedì ai lavori con la posa della prima pietra cui prenderanno parte, tra gli altri sia il direttore Sulli che Panontin.

L’assessore torna ai tempi record. «Siamo oltre ogni limite – ribadisce – se pensiamo a quali lungaggini ci ha abituato la pubblica amministrazione... Se si potesse operare sempre così, il Sistema Paese ne trarrebbe grande giovamento».

In questo caso, a consentire di spingere al massimo il piede sull’acceleratore delle procedure sono stati «da un lato la progettazione svolta direttamente dalla Pc, con appena un paio di contributi esterni – rivendica con orgoglio Sulli –, dall’altro l’ordinanza del commissario Vasco Errani che ci ha permesso di realizzare una gara in forma semplificata».

Bandita l’8 aprile ha portato all’apertura delle offerte il 18 dello stesso mese quindi all’aggiudicazione, andata all’Ati tra la triestina Riccesi e la pordenonese Balsamini. Del milione e mezzo di costo, un terzo è già coperto dalla raccolta fondi, che ha fin qui raggiunto quota 421 mila euro.

«Un risultato importante – afferma Panontin –. La gente ha risposto positivamente all’invito che avevamo rivolto affinché ogni contributo fosse veicolato al conto corrente della Pc così da realizzare poi un progetto unico.

A maggior ragione è importante oggi far vedere che i lavori iniziano e che termineranno celermente, specie in un mondo in cui il sospetto che le risorse vengano usate non per le finalità promesse. Lo ritengono un bel segnale, di concretezza».

Che manca per un soffio la giornata di oggi: l’anniversario dei 41 anni dal sisma friulano. «Far combaciare le due date sarebbe stata l’apoteosi.

Resta che partire con quest’iniziativa a un passo dalla ricorrenza è un grande segnale che la nostra comunità dà al Paese – conclude Panontin – restituendo ancora un pezzetto della grande solidarietà ricevuta”.

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