Un altro parco agrivoltaico nella Bassa friulana, polemica anche a Precenicco

Mentre il caso di Carlino sta per finire al Parlamento europeo, eccone uno nuovo. Sergo (M5s) rende nota la delibera per l’impianto grande come 28 campi da calcio

Francesca Artico
La proposta del piano colturale con i pannelli fotovoltaici
La proposta del piano colturale con i pannelli fotovoltaici

CARLINO. La Bassa friulana diventa terra di conquista per la realizzazione di parchi agrivoltaici per la produzione di energia pulita da parte di imprese del settore.

Dopo il progetto presentato per Carlino dalla Atals Soral 5 per 25 ettari di terreno (come 35 campi di calcio), spunta ora un nuovo impianto da 20 ettari (28 campi di calcio) da realizzare nel comune di Precenicco, per il quale la società proponente, la Neoen Renewables Italia srl, ha già presentato il progetto di Valutazione di impatto ambientale in Regione.

Intanto però contro l’impianto di Carlino, sul quale si è espresso negativamente anche il Comune, è stata avviata da parte della minoranza una petizione che sarà presentata al Parlamento europeo tramite l’europarlamentare Cristina Guarda, operante in Commissioni che riguardano l’Agricoltura, gli Affari regionali e le Petizioni, come annuncia il consigliere Claudio Vicentini di Carlino Domani.

A rendere nota la delibera del Comune di Precenicco – chiamato a esprimersi per la realizzazione di un impianto agrivoltaico che sorgerà in via della Commenda – è il coordinatore provinciale dei 5 Stelle di Udine Cristian Sergo affermando che «quanto succede a Precenicco è curioso perché vedere un Comune che non esprime un parere contrario alla realizzazione di un campo fotovoltaico a terra è quasi un unicum in questa regione».

«Infatti – spiega Sergo –, l’amministrazione comunale non ha partecipato nemmeno alla Verifica di assoggettabilità alla procedura di Via né ha ritenuto di darne la dovuta informazione ai propri cittadini. Questo ha fatto sì che nessuna osservazione sia pervenuta in Regione e che nessun cittadino abbia potuto esprimere la propria opinione».

«I risultati di questa inerzia – continua Sergo – sono specificati da una frase del decreto che ha dato il via libera ambientale dell’opera perché secondo la Regione l’impianto con pannelli che possono raggiungere i 4,6 metri di altezza avrà uno scarso impatto sul paesaggio».

«Chiamato a esprimersi in sede di autorizzazione unica il Comune di Precenicco si è accorto che, vista l’altezza dei pannelli, la mitigazione dell’impianto probabilmente non avverrà mai, pertanto verso nord, si perderà la percezione paesaggistica della vista sulla campagna e sulle montagne e in generale – conclude – con la costruzione dell’impianto si avrà la perdita di identità del paesaggio».

L’impianto, che costerà circa 10 milioni di euro ai proponenti, prevede circa 34 milioni di ricavi in 30 anni di esercizio, con un milione 22.082 euro di compensazione per il Comune e l’abbassamento di un metro dei pannelli, che però arriveranno a soli 65 centimetri da terra.

Ritornando all’impianto di Carlino, il consigliere di minoranza Vicentini annuncia l’organizzazione di un evento a settembre per chiedere all’europarlamentare Guarda di intervenire ufficialmente sulla vicenda.

«Non è assolutamente percorribile un’idea di incentivazione di produzione di energia da Fer – dice – andando a occupare, senza portare benefici, suolo agricolo. Prima i tetti e le aree non fertili. Abbiamo bisogno di tutti: ambientalisti, comitati, agricoltori, pescatori, cacciatori, semplici cittadini amanti del proprio territorio: uniti possiamo porre un freno a questo scempio ambientale».

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