Un ascensore sotterraneo per aggirare l’antico muro FOTO

Ecco l’idea per la risalita in Castello dopo la scoperta d’un pezzo dell’antica cinta. Al confronto di M5S il sindaco Romoli spiega che c’è già l’ok della Soprintendenza
Bumbaca Gorizia 24.10.2012 Lavori Ascensore Castello - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24.10.2012 Lavori Ascensore Castello - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Un ascensore sotterraneo, invisibile dall’esterno e quindi di minor impatto ambientale, per bypassare il “muretto”, attribuibile alla cinta originaria del Castello, venuto alla luce durante i lavori e che – essendo stato vincolato dalla Soprintendenza – ha imposto uno stop alla realizzazione dell’impianto di risalita meccanica all’antico maniero.

È questa la soluzione che il Comune ha proposto alla Soprintendenza stessa ottenendo, tendenzialmente, un parere favorevole che, qualora dovesse essere confermato, renderà necessaria la stesura di un nuovo progetto il cui costo non si discosterebbe da quello originario.

A darne notizia è stato il sindaco, Ettore Romoli, durante il confronto sull’impianto di risalita organizzato dal Movimento 5 stelle.

Romoli ha spiegato che l’ascensore si collegherebbe alla funicolare in partenza da piazza Vittoria per sfociare in una rampa distante pochi metri dal Castello: in linea teorica ciò potrebbe rendere superflua l’installazione della seconda e ultima cabina, se non fosse per il problema del superamento delle barriere architettoniche. Se il nuovo progetto andasse in porto, il “viaggio inaugurale” sull’impianto di risalita potrebbe avvenire nella primavera del 2014.

L’iniziativa del Movimento 5 stelle, svoltasi davanti a un pubblico non numerosissimo, ha avuto il merito di ripercorrere tutte le fasi (da 15 anni fa ad oggi, partendo cioè dal “bando di concorso per l’accesso diretto al Borgo Castello e di riqualificazione della piazza Vittoria”, con i finanziamenti elargiti dalla Regione per il Millenario) dell’effettuazione dei lavori che hanno cambiato volto al comprensorio urbano circostante la collina del Castello, con la pedonalizzazione di piazza Vittoria e della galleria Bombi e le riqualificazioni di via Rastello, viale D’Annunzio e Borgo Castello.

A ricostruire «un viaggio breve nello spazio ma lungo nel tempo, da piazza Vittoria al Castello via ascensore», è stata la capogruppo del M5S, Manuela Botteghi, favorevole a un «ridimensionamento dell’opera», che è andata a spulciare tutti gli atti del Comune negli ultimi tre lustri, passando attraverso l’operato di tre Giunte.

E non a caso, oltre a Romoli, a confrontarsi sull’argomento sono stati Dario Baresi, assessore della seconda giunta Valenti, e Bruno Crocetti, assessore nell’esecutivo Brancati.

«Ci trovammo sulla scrivania il progetto definitivo – ha ricordato quest’ultimo – e non ci fu una contrarietà pregiudiziale all’ascensore anche se, dopo aver eliminato il collegamento meccanico in galleria, si decise di non dare momentaneamente corso alle opere per l’impianto di risalita».

Negli interventi di Anna Di Gianantonio, Giuseppe Cingolani e Dario Ledri sono riecheggiate le note contrarietà: nessun ascensore parte da una landa desolata come piazza Vittoria, mai è stata fatta una previsione costi-benefici, l’opera è inutile perché in Castello già si può arrivare comodamente.

«Non sarà un tocco magico – ha tagliato corto Romoli – ma un contributo al rilancio turistico della città». Resta, peraltro, senza una risposta l’ultimo nodo: quello dei costi di gestione.

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