Un capitano dal Friuli per i voli del Papa: "Il regalo della vita"

Alberto Colautti, 54 anni, porterà Francesco a Cracovia. «È sempre attento e disponibile, anche con l’equipaggio»

UDINE. È friulano il comandante supervisore del volo papale che oggi porterà papa Francesco in Polonia. Alberto Colautti, capo dei piloti Alitalia, 54 anni e 13 mila ore di volo alle spalle, è un ex elicotterista della Marina Militare e per la settima volta ha il privilegio di accompagnare il Santo Padre durante una visita apostolica.

«Un’emozione che corona una carriera», spiega Colautti originario di Monfalcone. «È sempre toccante accompagnare il Santo Padre, perché è una persona estremamente carismatica e di grandissima cultura».

Il primo volo papale fu con papa Ratzinger, poi i viaggi con papa Francesco in Brasile, in Sri Lanka, Sud America, Cuba e Centro Africa. «Per un pilota avere il privilegio di volare con il Papa regala il volo della vita, per un cattolico inoltre avere la possibilità di mettere a disposizione la propria competenza professionale per l’apostolato è un grande onore», aggiunge Colautti.

Per il volo che oggi porterà Papa Francesco in Polonia, in occasione della Giornata mondiale della gioventù 2016 a Cracovia, sono servite settimane di pianificazione.

«Tutti i voli sono sempre abbastanza impegnativi – aggiunge Colautti –, quelli del Santo Padre poi li prepariamo per mesi perché devono essere considerate tantissime situazioni e condizioni. Tutto deve essere perfetto, come del resto su tutti i voli, ma da settimane ci stiamo preparando per una traversata di due ore».

Decollerà alle 14, dall’aeroporto di Fiumicino, il volo Alitalia AZ4000, un Airbus A321, che accompagnerà il Santo Padre a Cracovia. In volo Papa Francesco «è una persona sempre molto attenta e disponibile – prosegue Colautti –. Ogni tanto scambiamo qualche battuta, ma siamo sempre riservati sulla vita di bordo perché è un momento di tranquillità per il Santo Padre, è un periodo nel quale lui cerca anche di riposare per i vari impegni che mantiene. Ma è sempre attento a tutte le persone che gli stanno intorno, anche all’equipaggio».

Insieme a Colautti ci saranno anche il comandante Fabrizio Vivaldi e il primo ufficiale Giorgio Ripamonti. Colautti è nato a Gorizia, i suoi genitori abitano tutt’ora a Monfalcone dove risiede anche il fratello, a due passi dall’aeroporto di Ronchi. Fin da piccolo aveva le idee chiare: «Sono una persona fortunata, perché faccio il lavoro che sognavo sin da piccolo», spiega Colautti.

Che frequenta l’Istituto tecnico aeronautico a Roma e si diploma come tecnico del trasporto aereo. Inizia a volare come pilota civile negli aeroclub già a 16 anni. Si trasferisce a Roma nel 1974, ma la sua vita di militare lo porta in giro per il mondo. Prima negli Stati Uniti, poi di nuovo in Italia fra La Spezia e Catania. È imbarcato su una nave porta elicotteri in India quando viene a sapere del concorso in Alitalia.

Tenta quella strada e nel 1988 entra. Nove anni più tardi fa il corso come comandante, ma la strada per arrivare all’aereo papale è ancora lunga: «Un po’ è stata la fortuna, un po’ la passione – racconta –. Ricordo un incontro con papa Giovanni Paolo II, in quell’occasione mi dissi che uno dei miei sogni sarebbe stato portarlo in volo. Con lui purtroppo non ce l’ho fatta».

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