Un morso alla cultura del cibo della Louisiana - Foto e video
GORIZIA. Chi ha varcato almeno una volta le porte di “Gusti di frontiera lo sa bene. Appena ci si avvicina al centro di Gorizia”, le narici sono invase dal forte odore delle griglie. E infatti, innegabilmente, la carne la fa da padrone.
È la regina incontrastata di tutta l’area che va da Borgo Balcani alla via dei Sapori fino a piazza Vittoria con la zona dedicata al Nord Europa per condurre il visitatore fino al Borgo Slovenia.
E, peraltro, da quando è nata la kermesse goriziana, è stato un boom per la pljeskavica, una sorta di gigantesco hamburger sistemato in un panino e impreziosito da contorni e salse di vario tipo.
«Veniamo da Leskovac, il paese di origine della pljeskavica, in Serbia: qui ogni anno si tiene una manifestazione simile a questa e dedicata solo alla nostra specialità. La base è carne di bovino, ma la preparazione è segreta anche per me», spiega il titolare dello stand sistemato in via Marconi, precisando che sopra la carne vengono serviti cipolla piccante e cappucci, nello stretto rispetto della tradizione serba.
La strada della carne prosegue scendendo in via Crispi dove, nello stand Jambalaya che per la prima volta è presente a “Gusti”, viene proposto il Black Jambalaya, pietanza tipica della Louisiana rivisitata dallo chef udinese Stefano Ravarini.
«Negli Starti Uniti la paella è stata adattata trasformandosi in riso condito con pomodoro e completato da carne locale che comprende quella di tartaruga e coccodrillo. Noi ovviamente lo abbiamo trasformato secondo i gusti europei e quello che proponiamo qui è un piatto unico in cui il riso al pomodoro è abbinato a riso Venere e spiedini di pollo, tacchino e maiale. Il costo? Dieci euro».
Tra le specialità tipiche che vi si possono trovare, compreso il pregiato vino passito Aszù di Tokaj, spicca il kebab all'ungherese, preparato con carne di pollo e insalata condita con una salsa speziata, mentre per addolcire il palato si può assaporare lo strudel alle male, amarene o ricotta.
Ma “Gusti” si apre sempre più anche a vegetariani, vegani e celiaci. Nello stand dell'associazione Buongusto situato tra via Crispi e via Marconi colpisce la presenza dello strudel alle ortiche.
«Prepariamo spesso prodotti a base di erbe spontanee edibili o frutti selvatici: in questa stagione possiamo contare solo sull’ortica e quindi abbiamo pensato a questo strudel adatto anche a vegani».
Nel Borgo Europa del Nord la stessa filosofia è seguita dai giovani dello stand danese, il cui piatto forte è lo Smørrebrød, un panino senza copertura preparato con una salsa molto acida a base di cetrioli ed erba cipollina e riempito principalmente con salmone o aringhe.
Una particolare attenzione ai celiaci si trova nello stand British Food, dove accanto allo stufato a base di birra Guinness si può gustare una porzione di fish and chips senza glutine e in cui la pastella è preparata servendosi della stessa birra scura.
Di fronte, spicca la novità del Northern Lights Pub finlandese, dove è possibile assaggiare un tagliere del nord a base di salmone, aringa, cinghiale, accanto ai più insoliti renna e cervo. Ma Gusti non è solo cucina da assaggiare.
Oggi, alle 12, nel salone del gusto di piazza Sant'Antonio, alla presenza di Camilla Lunella Ferrari, verrà assegnato il premio ai viticoltori della Ribolla Gialla mentre alle 17 Edoardo Raspelli, Spyros Theodoridis e Federico Quaranta si confronteranno su “La video cucina...dalla tv al web...i media tra i fornelli”.
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