«Un museo della memoria nell’ex caserma Martelli»

Le palazzine devono essere demolite per fare spazio alla nuova area ospedaliera La proposta di un sottufficiale dei bersaglieri in congedo: preserviamo una parte

«Salviamo almeno una porzione delle vecchie palazzine ancora esistenti dell’ex caserme Martelli dalla demolizione e trasformiamola in museo della memoria». Arriva da un sottufficiale dei bersaglieri, oggi in pensione, Mario Pinto, l’appello rivolto a quanti hanno il compito istituzionale di individuare il futuro assetto dell’ospedale affinché risparmino almeno una piccola porzione delle ex caserme, destinate a essere abbattute per fare spazio al nuovo Santa Maria degli Angeli, per conservarvi il ricordo di quanto importante era stato per la città il ruolo della caserma.

L’ex militare ricorda che la caserma, con quelle mura rosse ormai sbiadite, ospitava l’ottavo reggimento che proprio lì ha avuto la sua sede storica subito dopo la sua ricostituzione post-bellica nel 1949.

«Mio padre Roberto – ricorda Pinto – è stato uno dei primi sottufficiali ad arrivare tra quelle mura proprio in quell’anno. Questa stupenda unità è stata il fiore all’occhiello dell’esercito ed è stata anche la fucina per tanti giovani che hanno svolto il servizio militare proprio tra quelle mura rosse. Arrivavano giovani inesperti della vita e tornavano a casa uomini. Da quella caserma sono partite le colonne per aiutare le popolazioni del Vajont e del terremoto del Friuli. Del reggimento sono sempre stati esaltati lo spirito di corpo, la professionalità indiscussa dei quadri e la grande coesione tra i militari di leva. La città di Pordenone ritengo che oggi sia debitrice nei confronti di questa struttura militare che negli anni Cinquanta e Sessanta era considerata un volano per l’economia locale data l’alta presenza di militari».

Una ricostruzione storica che parte dal cuore prima che dal ricordo. Un sentimento che a Pordenone non deve essere abbattuto assieme agli edifici. «Quindi – prosegue Pinto – sarebbe interessante preservare una piccola porzione dell’ex struttura militare risparmiandola alla demolizione. Potrebbe essere la palazzina comando che si trova proprio su via Monterale. In tale sede si potrebbe realizzare un piccolo museo della memoria dove raccogliere ricordi dei reparto che ne hanno trovato ospitalità. Penso che non sarebbe un grosso problema e sicuramente riscuoterebbe il favore di buona parte della popolazione e il plauso della numerosa famiglia di militari che ormai hanno deciso di mettere le radici definitivamente a Pordenone».

Laura Venerus

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