Un operaio su due dice addio al sindacato

UDINE. A votare per le Rsu in provincia di Udine non è andato nemmeno un operaio su due. Su 9.889 dipendenti hanno espresso una preferenza per la Rappresentanza sindacale unitaria solo 4.355 lavoratori, il 44% degli aventi diritto.
Pochi rispetto al passato e pochi anche confrontando i dati dell’affluenza con quelli regionali dove invece hanno votato il 68% dei lavoratori, una percentuale che comunque non fa sorridere il segretario regionale della Fiom, Gian Paolo Roccasalva: «Sono numeri che devono farci riflettere anche se è vero che in molti casi l’affluenza è stata bassa perché c’erano tanti lavoratori in cassa integrazione a zero ore».
A livello regionale i dati parziali vedono la Fiom saldamente al comando con 9.560 voti contro i 4.061 della Fim e i 2 mila della Uilm su 23.898 dipendenti coinvolti. La Cgil quindi ha raccolto il 58% delle preferenze ed eletto 332 delegati contro i 120 Fim e i 61 Uilm.
«La “fotografia” non è completa visto che i lavoratori del comparto sono circa 36 mila ma l’andamento ci conforta, gli operai evidentemente hanno condiviso la nostra posizione che si è distinta dagli altri sindacati», aggiunge Roccasalva che ricorda anche come la Fiom a livello regionale sia l’unico sindacato sopra le 9 mila tessere.
Diverso il caso di Udine, dove la Fim ha più iscritti rispetto ai 2.700 della Fiom che però ha strappato il maggior numero di delegati, 90 contro i 48 della Fim e i 9 della Uilm. Anche in questo caso il dato è parziale perché tiene in considerazione soltanto le aziende dove è presente la Cgil. «Ma le percentuali - sottolinea il segretario provinciale, Maurizio Balzarini - non cambieranno di molto».
La Fiom quindi avrà il maggior numero di rappresentanti nelle aziende, ma il peso sindacale sembra in costante diminuzione. «I votanti non sono tantissimi, è vero ed è un dato che un po’ ci preoccupa, ma - precisa Balzarini - bisogna tenere in considerazione alcuni fattori che hanno sicuramente inciso parecchio.
Prima di tutto l’aumento del precariato che ci penalizza, poi la crisi con molti dipendenti in cassa integrazione e la difficoltà a intercettare alcune figure come gli impiegati che rispetto agli operai partecipano molto meno al sindacato. Per quanto riguarda Udine, a “pesare” è soprattutto il caso Danieli con i suoi 2.400 dipendenti».
Storicamente l’azienda di Buttrio non ha mai avuto feeling con i sindacati e anche l’anno scorso hanno votato soltanto 279 dipendenti. Molto meglio all’acciaieria Abs, che di recente ha anche scioperato, con 559 voti su 1.070 dipendenti. A fare l’en plein in senso opposto con 142 votanti su 142 (tutti per la Fiom) è stata invece la Friulsider.
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